Non partono causa overbooking, Alitalia condannata
Accolto il ricorso del Codacons. «Stabilito risarcimento danni»
ROMA - A causa dell'overbooking dovettero rinunciare ad un giorno di vacanza. Il tribunale di Roma, sezione civile, ha stabilito che «con lo slittamento del viaggio gli attori hanno perso un'occasione di riposo e di svago oltre che di godimento della mutua compagnia. Tale voce di danno dovrà essere quantificata equitativamente e può essere stimata prudenzialmente in 500 euro per ciascuno».
Una famiglia romana, assistita dal Codacons, ha avuto ragione dell'Alitalia. Secondo quanto reso noto dalla stessa associazione dei consumatori i 4 componenti della famiglia avevano già ricevuto un primo risarcimento dalla stessa azienda dell'entità di 400 euro. Ma insoddisfatti dell'entità dell'indennizzo è stato deciso di proporre causa.
I fatti risalgono al 4 aprile 2009, giorno in cui il volo Roma Fiumicino-Il Cairo parte lasciando a terra i passeggeri in questione. Il Giudice, Antonella Illuminati - spiega il Codacons - ha condannato a risarcire non solo il danno morale da vacanza rovinata, nella misura di 500 euro a passeggero, ma anche il danno patrimoniale causato, pari a 300 euro a passeggero, oltre al risarcimento delle spese legali per 2.170 euro.
Il ricorso per l'associazione è stato sostenuto dall'avvocato Cristina Adducci. In totale quindi la compagnia aerea dovrà sborsare, oltre ai 400 euro a passeggero già elargiti autonomamente, più di 5.300 euro per aver venduto più biglietti rispetto ai posti disponibili sull'aereo in questione, determinando così l'overbooking del volo.
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