Rischio processo per Cimoli, Mengozzi e altri 5
La Procura di Roma ha contestato i reati di bancarotta e aggiotaggio
ROMA - Nei confronti di Alitalia c'è stata una «dissipazione di beni aziendali». La Procura di Roma ha chiuso l'inchiesta sul crack della comapgnia di bandiera. Il passaggio in genere prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Nel fascicolo sono indagati per reati di bancarotta l'ex amministratore delegato e presidente della società Giancarlo Cimoli e l'ex a.d. Francesco Mengozzi. Della fattispecie - secondo i pm Francesca Loy e Stefano Pesci - devono rispondere anche Gabriele Spazzadeschi, all'epoca dei fatti direttore centrale del settore amministrazione e finanza; Pierluigi Ceschia, già responsabile del settore finanza straordinaria; i funzionari preposti alla trattativa Giancarlo Zeni, Leopoldo Conforti e Gennaro Tocci, chiamato in causa per un singolo episodio, quando era responsabile del settore acquisti e gestione asset flotta.
Cimoli deve rispondere anche di due vicende di aggiotaggio. L'una legata alla compagnia Volare e l'altra alle false comunicazioni date al mercato rispetto alla questione che portò alla creazione delle aziende Alitalia Fly e Alitalia Servizi. Secondo gli inquirenti Cimoli non solo non avrebbe detto alla verità ma avrebbe fornito «un complesso di informazioni artificiosamente manipolate, false, destinate a risultare ingannevoli sia nei confronti degli investitori istituzionali sia nei confronti degli acquirenti sul mercato retail in ordine ai principali aspetti economici, finanziari e societari».
«Dissipazione di beni aziendali» - A parere dei magistrati guidati dall'aggiunto Nello Rossi e sulla base di quanto ricostruito dagli investigatori della Guardia di finanza, Nel periodo tra il 2001 ed il 2007 è stata attuata una «dissipazione di beni aziendali, così cagionando ingentissimi danni patrimoniali, con pregiudizio per i creditori e gli obbligazionisti, attraverso le attività ed operazioni abnormi sotto il profilo economico e gestionale, in sè gravosissime per una impresa in situazione di costanti difficoltà economiche e finanziarie, e dissipative delle risorse pubbliche e private amministrate perché incidenti in maniera estremamente rilevante sul patrimonio sociale pur essendo inesistente la prospettiva per la società».
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