28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
La crisi del debito americana

Dollaro indebolito e borse incerte da rischi bilancio USA

Restano le tensioni sui bond dell'eurozona, fluttua lo spread Btp-Bund

ROMA - Con un andamento debole e guardingo, fatto di ripetute fluttuazioni attorno alla parità, le Borse europee sono rimaste a osservare il trascinarsi dell'impasse politica degli Stati Uniti sulla necessità di aumentare i limiti di legge al deficit di bilancio federale. Perché da alcune sedute è questa vicenda dall'altra sponda dell'Atlantico a richiamare maggiormente gli allarmismi, sebbene non siano venuti meno i timori sull'area euro, nemmeno con l'accordo tra leader per rafforzare e prolungare gli aiuti alla Grecia. Ora però la terrifica parola «default», o insolvenza, viene maggiormente evocata in riferimento ai pagamenti degli Usa: in assenza di un accordo per il 2 agosto, teoricamente la prima economia globale si troverebbe impossibilitata a coprire tutte le sue spese.

Tant'è che l'incombere di questo scenario ha fatto calare il dollaro ai minimi storici sullo yen giapponese e sul franco svizzero, due valute ritenute sicure e premiate, come l'oro, in queste settimane di tensioni, in quanto utilizzate come porto sicuro dalle fasi di volatilità. Ma nonostante i perduranti timori su diversi paesi della periferia di Eurolandia, oggi si è rafforzata anche la valuta europea, toccando ripetutamente quota 1,45 dollari, sui massimi dallo scorso 5 luglio.

A Milano il Foostie-Mib ha chiuso spuntando un più 0,27 al termine di una sessione volatile. Nel corso della giornata si sono ricreate alcune debolezze in concomitanza con un'asta di Bot a sei mesi, che sebbene con rendimenti a rialzo - e si tratta di una cartina di tornasole delle percezioni di rischio - la penisola è riuscita a chiudere efficacemente. Domani e giovedì si svolgono altre due aste e di fondo sembra esserci sempre una certa tensione, pronta a materializzarsi all'improvviso. Lo si evince dai rendimenti sui Btp nella cruciale scadenza decennale, che nel corso della giornata sono arrivati a sfiorare il 5,70 per cento, a poca distanza da quel 6 per cento sfondato nei giorni di maggiore tensione delle ultimissime settimane.

Resta così accentuato il differenziale (spread) di rendimento dei Btp rispetto ai Bund della Germania, pur mostrando una limatura resta vicino ai livelli cui era risalito ieri: 291 punti base. Significa che per trovare acquirenti disponibili ad assumersene il rischio, i Btp italiani devono offrire un rendimento di 2,91 punti percentuali superiore agli equivalenti della Germania, paese che è ritenuto tra i più solidi sull'affidabilità creditizia e le cui emissioni fanno così da riferimento per tutta l'area euro. Un livello non lontano dal picco oltre 340 punti base toccato di recente, e poi scemato dopo l'intesa nell'area euro sui nuovi aiuti alla Grecia. I rendimenti dei titoli del Tesoro americani a 10 anni restano invece ben piantati sotto il 3 per cento.

Tuttavia ora a creare allarme sono soprattutto gli Stati Uniti: devono «risolvere immediatamente» il problema del braccio di ferro parlamentare sui limiti al deficit di bilancio, ha affermato il direttore del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, durante un intervento a New York. «Un eventuale shock di bilancio negli Stati Uniti potrebbe avere gravi ricadute sul resto del mondo». Per parte sua l'Europa deve «attuare rapidamente» il nuovo pacchetto di misure approntato per risolvere la crisi di bilancio in Grecia, ha aggiunto. Il Fmi avverte che l'austerità di bilancio si pagherà in termini di minore crescita economica nel breve periodo, ma poi potrà favorire performance più solide. Londra ha chiuso quasi piatta, più 0,08 per cento, Parigi con un meno 0,66 per cento, Francoforte al più 0,07 per cento, a metà seduta anche Wall Street è incerta: se l'indice Dow Jones segna un meno 0,41 per cento, il Nasdaq registra un più 0,18 per cento.