2 ottobre 2025
Aggiornato 06:30
La crisi del debito

Mercati deboli per i timori sugli USA

La Cina detiene un'alta quota del debito americano. Milano -1,07%, l'Euro tiene

ROMA - Torna la debolezza sui mercati, mentre come si era già delineato venerdì scorso dall'Europa e dalla crisi debitoria della Grecia le paure si spostano oltre Atlantico, sugli Stati Uniti e sul concreto rischio che la prima economia globale finisca insolvente sui pagamenti. A tarda mattina a Milano il Footsie-Mib lima si attesta al meno 1,07 per cento, tra i ribassi più netti in Europa mentre l'euro risulta poco mosso a 1,4371 dollari; pesanti i cali dei mercati della Cina, il maggior detentore estero di titoli del Tesoro americano, Shanghai ha sfiorato un meno 3 per cento. Il tutto mentre da mesi, vuoi per la Grecia, vuoi per l'Irlanda o il Portogallo e ora per gli Usa, è sempre la stessa parola a simboleggiare le paure degli operatori: «default», o insolvenza appunto. Negli Usa questo scenario è legato al trascinarsi di un braccio di ferro tra casa Bianca e repubblicani sulla necessità di aumentare i limiti al deficit di bilancio, già raggiunti nei mesi scorsi.

«Armageddon economico» - In assenza di un accordo operativo entro il 2 agosto, gli Usa si ritroveranno nell'impossibilità di provvedere a reperire i finanziamenti necessari a coprire le spese più svariate del bilancio federale. Uno scenario le cui ricadute sono imprevedibili, posto che nelle passate settimane il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke aveva messo in guardia da un ritorno in recessione, mentre il presidente degli Usa Barack Obama aveva parlato di rischi di un «armageddon economico». Ad ogni modo si continua a trattare.

Non è poi affatto detto che siano venuti meno i timori sull'Europa, nonostante l'intesa su un rafforzamento e prolungamento degli aiuti alla Grecia concordato la scorsa settimana dai leader dell'area euro. A tenere accesa la pressione contribuiscono le agenzie di rating, oggi si è fatta sentire Moody's con un nuovo pesante declassamento di rating sulla Grecia: tre gradini in meno a 'Ca', ormai poco distante dal rating che corrisponde al default. A tarda mattina Londra segna un più 0,04 per cento, Francoforte più 0,06 per cento, mentre Parigi cala dello 0,11 per cento. Le Borse dell'Asia hanno accusato indebolimenti, con un meno 0,81 per cento di Tokyo, meno 0,68 per cento di Hong Kong e un pesante meno 2,96 per cento della cinese Shanghai. Oggi l'attenzione è maggiormente focalizzata sul mercato americano; a oltre quattro ore dall'avvio di seduta a Wall Street, il contratti futures sull'indice Dow Jones calano dello 0,71 per cento, i futures sul Nasdaq dello 0,54 per cento.