29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
La crisi del debito

Tregua in Europa, rimbalzano Borse e titoli di Stato

Si moderano i rendimenti dei Btp. Trichet ribadisce: «No al default della Grecia»

ROMA - Si attenua la tensione sui titoli di Stato dei paesi dell'area euro, mentre i mercati del Vecchio Continente si sono orientati a recuperi dopo i forti ribassi subiti ieri. La distensione coinvolge anche le emissioni dell'Italia, e si evidenzia con limature dei rendimenti richiesti ai titoli già scambiati sul mercato: sui Btp a 10 anni i tassi retributivi, che ieri erano tornati a superare il 6 per cento, sui massimi dal lancio dell'euro, oggi ridiscendono al 5,779 per cento. In queste emissioni i rendimenti sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo: se questo si rafforza i tassi retributivi ne risultano moderati, e viceversa. Conseguentemente si attenua anche il differenziale (spread) di rendimento rispetto ai Bund della Germania, che fanno da riferimento per tutta l'area euro, e che ieri aveva sfiorato i recenti record.

A tarda mattina a Milano l'indice Footsie-Mib recupera un 2,27 per cento, tra i rialzi più forti in Europa dopo che ieri la piazza milanese aveva segnato una delle flessioni più nette. Si moderano oggi anche i rendimenti sui bond della Spagna, mentre restano sottoposti alle tensioni di fondo quelli della Grecia, che nella scadenza a 10 anni si attestano al di sopra del 17 per cento. Sulla crisi ellenica è nuovamente intervenuto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ribadendo che secondo l'istituzione monetaria Eurolandia deve assolutamente evitata una insolvenza sui pagamenti del paese. A tarda mattina la Borsa di Londra segna un più 0,67 per cento, Parigi più 1,10 per cento, Francofortre più 1,65 per cento.

Le settimane di rinnovate tensioni hanno però lasciato cicatrici: secondo il centro studi Zew nel settore della finanza della Germania a luglio il clima di fiducia è crollato ai minimi da oltre due anni a mezzo.

Rischio USA - In assenza di novità di rilievo da questa sponda dell'Atlantico, sulla crisi di bilancio che si trascina tra i paesi della periferia dell'Unione valutaria, il rimbalzo potrebbe esser stato favorito da speranze di soluzione dell'altra grande incognita che incombe sui mercati: il rischio di una insolvenza sui pagamenti degli Stati Uniti. Entro il 2 agosto Casa Bianca e Repubblicani devono trovare una intesa sull'aumento dei limiti di deficit di bilancio, in assenza del quale c'è appunto il concreto rischio che gli Usa non siano in condizioni di provvedere a tutti i pagamenti richiesti.
Ieri il presidente Barack Obama, che precedentemente aveva paventato un «armageddon» economico in assenza di intesa, ha parlato di progressi nelle trattative. A oltre quattro ore dall'avvio di seduta si profila un avvio in recupero a Wall Street: i contratti futures sull'indice Dow Jones guadagnano lo 0,71 per cento. Intanto non si arresta il rally dell'oro, il bene rifugio per eccellenza che si è catapultato al rialzo in queste sedute di alta tensione e oggi mantiene un certo slancio: sul Comex l'oncia rincara di misura segnando un nuovo record oltre 1.6010 dollari.