19 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Crisi dell’ortofrutta

Apofruit in prima linea nella ricerca di soluzioni

L’emergenza si fa sentire ma la cooperativa, grazie alla propria organizzazione commerciale registra volumi di vendite regolari

CESENA - «Siamo preoccupati della difficile situazione e stiamo cercando di mettere in atto tutte le soluzioni possibili, compreso la messa a punto d’interventi innovativi indispensabili visto le ricorrenti crisi dell’ortofrutta. Grazie, tuttavia, all’organizzazione della nostra struttura il prodotto dei nostri soci sta trovando collocazione sul mercato e registriamo stock regolari». E’ questa la sintesi, nelle parole del direttore Mario Tamanti, della situazione all’interno della cooperativa Apofruit Italia coinvolta come tutte le altre organizzazioni dei produttori nell’emergenza che grava in questi giorni sull’intero comparto ortofrutticolo italiano. «Teniamo a sottolineare, comunque - evidenzia Tamanti - che le quantità di prodotto destinato ai ritiri dal mercato (biodigestione per fini energetici e beneficenza) rappresentano una quota marginale dei volumi conferiti dai soci: la nostra struttura commerciale è in grado, nonostante le difficoltà di mercato attuali, di fronteggiare l’emergenza. Il problema è rappresentato dai prezzi di vendita in tutti i mercati europei, troppo bassi per garantire ai produttori un reddito adeguato».

Quali le cause di questa crisi e il progressivo acuirsi di questi giorni? Si tratta di un insieme di fattori concomitanti: l’anticipo della maturazione e l’accavallamento di diverse aree di produzione (nord e sud Italia, Spagna, Francia e Grecia arrivati contemporaneamente), il calo dei consumi, dovuto anche agli effetti della psicosi dell’Escherichia coli, unito alla completa mancanza di strumenti di tutela dei produttori, ha portato il mercato a livelli talmente bassi da non coprire neanche la metà dei costi della produzione agricola.
Ai valori attuali di mercato il prezzo alla produzione di un kg di pesche e nettarine oscilla tra i 20 e i 30 centesimi.
«La nostra prima preoccupazione sono i nostri soci produttori - afferma il presidente di Apofruit Mirco Zanotti - Questa crisi come le altre che l’hanno preceduta, evidenzia una volta in più come il produttore rappresenti il soggetto più penalizzato della filiera che va dal campo al consumatore. La situazione di crisi attuale la può risolvere solo un miglioramento del mercato, ma è necessario che le Istituzioni capiscano che serve una maggiore tutela della produzione. Filiere così deperibili come quelle estive non possono essere lasciate in balia del solo mercato senza alcuna protezione».

«Il nostro impegno in queste ore –spiega Tamanti- è quello di mettere a punto una serie di nuove proposte per garantire la sopravvivenza di un settore strategico per l’economia nazionale e del territorio. Nell’immediato dobbiamo con forza sensibilizzare il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali affinché convinca l’Unione Europea ad allargare all’ortofrutta estiva i provvedimenti straordinari adottati per arginare gli effetti dell’Escherichia Coli che ha innegabilmente trascinato verso il basso i consumi ortofrutticoli. Occorre, inoltre, lavorare in modo unitario da subito per rivedere la normativa OCM che non tutela i produttori nelle situazioni di crisi come evidenzia la situazione in corso, quindi bisogna incrementare le quantità di prodotto ritirabili dal mercato, destinandole a fini energetici o in beneficenza, e soprattutto innalzarne i valori/indennizzi. Troppe lettere, troppi comunicati presentati in modo frammentario non hanno prodotto nulla in questi ultimi otto anni. Occorrono nuove idee e nuove procedure d’intervento per fare cose concrete»
Per illustrare la grave situazione e presentare e valutare insieme possibili iniziative innovative, Apofruit ha convocato i propri soci per lunedì 18 Luglio a Cesena e martedì 19 luglio a S. Pietro in Vincoli (Ra).