19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Crisi e mercati finanziari

Milano cade del 3% su dati lavoro USA e tensioni UE

In ribasso tutte le piazze europee, verso netto calo Wall Street

ROMA - Su mercati già nervosi per il trascinarsi della crisi dei debiti in Europa, la debolezza dei dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti - l'indicatore più atteso della settimana - era la delusione che non ci voleva, e che ha finito per trascinare al ribasso gli indici di tutte le maggiori pazze europee. La Borsa di Milano poi ha accentuato la flessione che è arrivata a superare il 3 per cento, mentre da metà mattina subisce pressioni che appaiono legate al complicarsi del clima politico nel bel Paese, che potrebbe ripercuotersi sul passaggio parlamentare della manovra di aggiustamento pluriennale dei conti pubblici, appena approntata dal governo.

In un contesto generale nel quale da giorni diversi sviluppi negativi da parte delle agenzie di rating avevano riacceso gli allarmismi, le paure di un effetto contagio dei problemi di Grecia, Irlanda e Portogallo finisce per ripercuotersi sui titoli di Stato italiani. Subiscono pressioni ribassiste, che si riflettono con aumenti dei rendimenti e ampliamenti del divario tra Btp decennali (spread) rispetto ai bund della Germania: nel pomeriggio questo divario ha segnato nuovi record a 2,43 punti percentuali, o 243 punti base.

Intanto mentre a Milano il Footsie-Mib cala del 2,83 per cento, con pesanti flessioni sui titoli bancari, tradizionalmente tra i più legati alle emissioni di un paese, Londra segna un meno 0,58 per cento, Parigi meno 1,27 per cento, Francoforte meno 0,44 per cento. Dagli Stati Uniti sono giunti dati deludenti sul mercato del lavoro, con la disoccupazione che ha segnato un inatteso aumento al 9,2 per cento su giugno. Questi riaccende le paure di rallentamento della ripresa economica e si profila un avvio al ribasso anche a Wall Street: i contratti futures sull'indice Dow Jones cedono oltre l'1 per cento a circa 15 minuti dall'avvio di seduta.