24 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Commercio estero

Dazi russi sul vino, Confagricoltura: fare chiarezza

Lo sottolinea Confagricoltura, sollecitando il ministro per le Politiche agricole Saverio Romano ad intervenire sulla Commissione europea

ROMA - «E’ necessario chiarire al più presto i motivi per cui i vini italiani siano stati, da ieri, sottoposti ad un aumento della tassazione dal Governo russo e soprattutto perché questa nuova imposizione fiscale sia più del doppio di quella richiesta a Francia e Spagna.» Lo sottolinea Confagricoltura, sollecitando il ministro per le Politiche agricole Saverio Romano ad intervenire sulla Commissione europea per porre rimedio ad una situazione estremamente penalizzante per il nostro Paese e, soprattutto, fortemente discriminatoria.
La Russia rappresenta un mercato molto interessante per i vini italiani e in continua crescita.

AGGRAVIO INSOSTENIBILE - «Le nuove regole - dice Confagricoltura - oltre a un aggravio insostenibile per le nostre imprese, comportano un incremento del prezzo finale dei vini per il consumatore russo di circa il 30%, contro il 12% di quelli francesi e spagnoli, con conseguenze di mercato facilmente immaginabili.»
Sulla questione - evidenzia l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - è intervenuto anche il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, con un’interrogazione per sapere quali azioni la Commissione intende intraprendere per garantire il ripristino di pari condizioni alle esportazioni di vino italiano in Russia rispetto ai vini di altri Paesi.