1 maggio 2024
Aggiornato 23:00
Manovra finanziaria

Errani: Scelte gravi, a rischio tenuta dei servizi pubblici

Il Presidente dell'Emilia Romagna: «Governo sceglie di procedere unilateralmente»

MILANO - «La manovra che il Governo si appresta a varare fa scelte gravi che possono porre a rischio servizi pubblici fondamentali in settori come il trasporto pubblico locale e la sanità. La conferenza delle Regioni ha fatto oggi una prima disamina dei problemi sul tappeto ed abbiamo registrato motivi di forte preoccupazione». Lo ha detto il presidente Vasco Errani commentando i lavori odierni della conferenza delle Regioni.

«Avevamo chiesto al Governo - ha proseguito Errani - un confronto preventivo sulle scelte di politica economica che impattano sui territori, come prevede del resto la Legge di contabilità pubblica. Così non è stato, il Governo sceglie di procedere unilateralmente e l'incontro con le Regioni avverrà solo la prossima settimana. Intendiamo sederci attorno al tavolo per concertare davvero le scelte necessarie per il Paese. Per questo obiettivo serve, però, responsabilità da parte di tutti i livelli della Repubblica, nessuno escluso. Occorre superare la logica dei tagli lineari che stanno soffocando i trasporti pubblici locali, il servizio sanitario, la scuola, la formazione ed il welfare. Servono misure per incentivare lo sviluppo e la crescita, snellimenti procedurali veri, ma soprattutto serve la volontà reale di dar vita ad una leale collaborazione istituzionale».

«Se quanto abbiamo letto in questi giorni sui giornali dovesse corrispondere al vero - ha aggiunto Errani - e se i tagli dovessero davvero essere della entità prospettata, ho l'impressione che si stia di fatto togliendo ogni prospettiva di reale applicazione al federalismo fiscale avviato con la legge 42 del 2009».

«Quanto poi alla ventilata ipotesi di reintrodurre ticket sanitari - ha concluso il presidente della conferenza delle Regioni - abbiamo manifestato la nostra contrarietà e già in passato abbiamo dato dimostrazione che i ticket non producono un contenimento della spesa sanitaria, ma comportano esclusivamente lo spostamento della stessa verso la sanità privata».