Brasile: Dilma Rousseff e l’impegno nella lotta alla povertà
La Presidente brasiliana continuazione nella politica di Lula, che ha fatto della lotta alla povertà il suo cavallo battaglia
VERONA - La presidente brasiliana Dilma Rousseff ha recentemente lanciato un ambizioso programma, chiamato Brazil Without Misery, finalizzato a combattere la povertà estrema e migliorare le condizioni socio-economiche di 16 milioni di persone entro quattro anni.
Tale piano, già illustrato in campagna elettorale, si presenta come continuazione della politica del presidente Lula, che ha fatto della lotta alla povertà il suo cavallo battaglia.
Punta di diamante di questo impegno è stata la Bolsa Familia, lanciata con successo dallo stesso Lula, che ha fatto uscire dalla soglia della povertà 20 milioni di persone, le quali oggi fanno parte della classe media; risultato questo non di poco conto, in quanto la diminuzione del tasso di povertà e l’aumento generale del benessere sono stati punti fondamentali per il boom economico del Brasile.
DISTRUZIONE DEL REDDITO - Tuttavia, il Brasile, nonostante la crescita economica «a ritmi cinesi», deve seriamente affrontare il problema della distribuzione del reddito, continuando la lotta alla povertà, per garantire al Paese, una crescita economica costante.
Nello specifico, il programma presentato dalla Rousseff, mira a portare 16,2 milioni di persone sopra la soglia di povertà estrema (valutata in 70 Real pari a 44$ al mese) attraverso azioni a più livelli: garantendo un sussidio economico, favorendo l’accesso all’educazione, permettendo la fruizione dei servizi di base, quali acqua corrente ed energia elettrica e organizzando corsi di formazione professionale.
La formula brasiliana per la lotta alla povertà si è dimostrata vincente: infatti, i poveri di oggi saranno i consumatori di domani e favoriranno la crescita brasiliana nel lungo periodo.
Fonte: Interprofessional Network Spa
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