19 aprile 2024
Aggiornato 14:30
L'allarte del Centro studi di Confindustria

L'economia è in affanno, la crescita rallenta

Pil +0,9% nel 2011, +1,1% nel 2012, ma senza riforme +0,6

ROMA - L'economia italiana «fatica a riprendere slancio». A lanciare l'allarme è il Centro Studi di Confindustria che ha tagliato le previsioni di crescita del Paese: +0,9% nel 2011 dal +1,1% previsto lo scorso dicembre. Per quest'anno il governo ha stimato, nel Def, una crescita dell'1,1%. Il Csc ha rivisto al ribasso anche le stime del 2012, con un Pil all'1,1% in calo rispetto all'1,3% precedentemente previsto.

«VARARE MISURE STRUTTURALI» - E, senza l'immediato varo di un «sostanzioso programma di riforme strutturali», nel 2012 si rischia una crescita dimezzata allo 0,6%. «L'unico modo per centrare obiettivi ambiziosi ma obbligati di azzeramento del deficit e insieme evitare la stagnazione è varare subito misure strutturali», osserva Confindustria. Altrimenti diverrebbero necessarie manovre aggiuntive che lo stesso governo ha stimato pari ad «altri 18 miliardi di euro oltre ai 39» già previsti.