AICIG: Positivo e rapido riscontro della commissione agricoltura della Camera
Risoluzione presentata in commissione Agricoltura da Fabio Rainieri, parlamentare della Lega Nord e segretario della Commissione stessa
ROMA - Le richieste avanzate da Aicig durante l’audizione di ieri (18 maggio) in Commissione Agricoltura sono state chiare, nell’ambito della riforma attualmente in atto a Bruxelles si dovrà tenere conto dei seguenti argomenti:
- Una migliore e più completa definizione del ruolo dei Consorzi di tutela a livello comunitario;
- La possibilità per i Consorzi di tutela di regolamentare i volumi produttivi in relazione alle diverse esigenze del mercato ed al fine di evitare pericolose speculazioni sul mercato a danno di produttori e consumatori finali;
- La regolamentazione dell’uso dei prodotti a Dop e Igp come ingredienti e nella presentazione di prodotti agroalimentari.
Il riscontro non è tardato ad arrivare, la richiesta di Aicig è stata inserita poche ore dopo in una risoluzione presentata in commissione Agricoltura da Fabio Rainieri, parlamentare della Lega Nord e segretario della Commissione stessa.
«Le produzioni agroalimentari designate da Dop e Igp – spiega Rainieri - costituiscono una parte rilevante dell’economia agricola nazionale tanto che, con un fatturato alla produzione che supera dieci miliardi di euro all’anno, cifra che nel mercato al consumo supera anche il doppio di tale valore, il settore rappresenta oltre il 10 per cento del Pil alimentare su base nazionale».
«Sono molto soddisfatto – afferma Giuseppe Liberatore, Presidente di Aicig – dell’immediato riscontro che giunge dalla Commissione Agricoltura del Parlamento, sempre molto sensibile alle problematiche del nostro settore. Davanti all’indifferenza della Commissione Europea in merito alle problematiche che abbiamo sottoposto alla loro attenzione non possiamo che fare gruppo in Italia e alzare un muro in difesa delle nostre produzioni Dop e Igp: siamo il Paese con i più grandi interessi economici nel settore, è importante che le necessità dei produttori italiani, tra cui in primo luogo la possibilità per i Consorzi di regolamentare le produzioni, siano tenute in adeguata considerazione a Bruxelles».
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