31 luglio 2025
Aggiornato 21:30
Il re della tavola pasquale degli italiani

Agnello in tavola per 6 italiani su 10

Batte colomba e uova di cioccolato nella tradizione a tavola. Lo afferma la Coldiretti sulla base dell'indagine Fipa/Axis

ROMA - E' l'agnello il re della tavola pasquale degli italiani: sei italiani su 10, il 59%, lo ritiene il piatto più rappresentativo per la domenica di Pasqua, davanti alla colomba, alle uova di cioccolato e a quelle vere. Lo afferma la Coldiretti sulla base dell'indagine Fipa/Axis in riferimento al pranzo di Pasqua, che l'84% degli italiani trascorrerà in casa propria o di parenti e amici, per una spesa complessiva per il pranzo stimata in 1,3 miliardi di euro. Nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi si consumeranno complessivamente circa 15 milioni di chili di carne di agnello venduta dagli allevatori a prezzi stabili rispetto allo scorso anno e servita a tavola nelle classiche ricette al forno, arrosto con le patate, al sugo o brodettato.

Le festività pasquali rappresentano anche l'occasione - precisa la Coldiretti - per recuperare i piatti storici della transumanza, come in Abruzzo agnello cacio e ova, il molisano agnello sotto il coppo, nel Lazio l'abbacchio alla scottadito, con l'effetto di consentire la sopravvivenza di un mestiere antico ricco di tradizione che consente la salvaguardia di razze in via di estinzione e vantaggio della biodiversità del territorio. Tuttavia la metà della carne di agnello in vendita durante il periodo pasquale rischia di essere importata, soprattutto dai paesi dell'est, all'insaputa dei consumatori e spacciata come Made in Italy perché non è stato ancora introdotto l'obbligo di indicare l'origine in etichetta previsto dalla legge nazionale sostenuta dalla Coldiretti ed approvata all'unanimità dal Parlamento all'inizio dell'anno.

Da qui il consiglio della Coldiretti di rivolgersi quando possibile direttamente al pastore, anche nei mercati degli agricoltori di campagna amica, o di acquistare carne certificata come l'agnello di Sardegna Igp, l'abbacchio Romano Igp, l'agnello dell'Appennino del Centro Italia Igp o le altre produzioni tipiche come l'agnello lucano, l'agnello nero toscano e l'agnello di Pomarancia. Per quanto riguarda i prezzi, quelli riconosciuti agli allevatori italiani si sono mantenuti sugli stessi livelli del periodo pasquale dello scorso anno, in media sui 4 euro al chilo per un agnello di 14/16 chili e non ci sono dunque, motivi per eventuali rincari dei prezzi al consumo, che si aggirano, invece, tra i 10 ed i 20 euro al chilo, conclude Coldiretti.