Pd: Vigileremo perchè marcia indietro sia definitiva
«Prima di fermare il referendum le norme devono diventare legge»
ROMA - «Il dietrofront del governo sulla sua stessa scelta nucleare è una nostra vittoria», rivendica il Pd, assicurando che vigilerà perchè la marcia indietro sia definitiva.
«Dalla negazione della tragedia giapponese alla moratoria fasulla; dall'emendamento per fermare il nucleare, che lo stesso governo voleva riportare e cercare di sfuggire così al referendum del 12 e 13 giugno, al giudizio degli italiani di cui il governo ha giustamente paura. Ogni mossa dell'esecutivo - commenta la responsabile ambiente dei Democratici, Stella Bianchi - sembra dettata dall'opportunismo, dalla necessità di salvare la faccia e gli interessi, più che da scelte stratetiche da compiere nell'interesse di tutti i cittadini, e nel rispetto dell'ambiente e delle generazioni future».
«Se non fosse così - aggiunge - il governo avrebbe già seriamente puntato sull'efficienza energetica e sulle rinnovabili, invece di paralizzare un settore con 150mila addetti, ora a rischio disoccupazione per colpa dell'esecutivo.
Da mesi il Partito Democratico ribadisce il suo no al piano di ritorno al nucleare del governo: è una scelta sbagliata, costosa, insicura, tanto più insensata dopo la tragedia giapponese. Il dietrofront del governo sulla sua stessa scelta nucleare è una nostra vittoria».
«Non vorremmo però assistere a ripensamenti e in ogni caso sappiamo - afferma ancora Bianchi - che prima di fermare il referendum le norme che oggi il governo ha presentato devono diventare legge. Dunque per noi continua la nostra battaglia contro il nucleare voluto dal governo, terremo alta l'attenzione sull'effettivo iter di quanto l'esecutivo propone oggi e continueremo a spiegare le ragioni per andare a votare ai referendum del 12 e 13 giugno».
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