28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Ultimo atto del negoziato

USA, passa il bilancio 2011. Ora è scontro sui nuovi tagli

Defezioni alla Camera tra i Repubblicani. «Tea party» a favore di tagli profondi e l'ala moderata invece aperta a un compromesso

NEW YORK - Ultimo atto del negoziato tra repubblicani e democratici che ha evitato la paralisi del governo federale Usa: ieri sera il Senato ha votato la legge di bilancio uscita dalla trattativa la scorsa settimana, che finanzia il governo fino alla fine di settembre di quest'anno. Il voto 81 a 19 della camera alta arriva dopo il sì per 260 a 167 della camera bassa del Congresso, e chiude il dramma del bilancio 2011 che ha rischiato di bloccare tutte le attività non essenziali del governo federale. Il dibattito a Washington sui tagli necessari a riportare il bilancio verso il pareggio non si ferma però con questo voto e anzi si annuncia una nuova stagione di scontro.

DEFEZIONI TRA I REPUBBLICANI - Decine di deputati della maggioranza repubblicana hanno rotto la disciplina di partito alla camera per votare contro l'intesa bipartisan, che tagliava 38 miliardi di spese: non abbastanza secondo ampi settori della destra del partito. Una spaccatura che lascia presagire un percorso difficile per il bilancio 2012 che andrà in discussione adesso, con il «tea party» a favore di tagli profondi e l'ala moderata dei repubblicani invece aperta a un compromesso con i democratici del presidente Obama, che hanno la maggioranza al Senato.
Oggi si ricomincia con l'esame alla Camera di una proposta di bilancio 2012 dei repubblicani che taglierebbe massicciamente l'assistenza sanitaria ad anziani e indigenti, una misura che sarebbe certamente bocciata se arrivasse al Senato controllato dai democratici. Ed entro poche settimane dovrà andare al voto anche l'aumento del tetto legale entro il quale deve restare il debito pubblico, tetto che sarà raggiunto entro l'inizio dell'estate.