1 maggio 2024
Aggiornato 23:00
Oggi il G7

Migliora il sistema finanziario, ma restano fragilità

L'analisi del FMI: ognuno ha problemi, gli Usa il deficit, Ue 3 paesi salvati, Giappone sisma

WASHINGTON - Con la tradizionale riunione tra ministri delle Finanze e banchieri centrali del G7, da oggi entrano nelle fase più intensa a Washington gli incontri di primavera di Fondo monetario internazionale e Banca Mondiale. Quest'anno cadono dopo che nelle ultime settimane diversi eventi di primo piano, del tutto inattesi, hanno segnato profondamente il quadro, dalle tensioni nel mondo arabo e la guerra civile in Libia, che hanno proiettato al rialzo i prezzi petroliferi, al cataclisma in Giappone che si trascina sull'allarme radiazioni alla disastrata centrale nucleare di Fukushima. Il tutto sembra aver riportato una accentuata volatilità sui mercati, dove oltre al petrolio - ieri il Brent a Londra ha risuperato 122 dollari - anche l'oro e altri metalli preziosi, come l'argento, hanno segnato forti rialzi e stabilito nuovi record.

Tutti hanno problemi - La ripresa globale prosegue, ha rilevato l'Fmi nei suoi rapporti annuali sull'economia, ma in un contesto finanziario in cui permane una insolita incertezza. Ognuna tra le maggiori regioni avanzate si presenta a Washington con il suo fardello di problemi. L'area euro con ben tre paesi finiti sotto l'ombrello degli aiuti - a Grecia e Irlanda di recente si è aggiunto il Portogallo - dopo mesi di tensioni che si sono trascinate sui titoli di Stato, e mentre si l'Europa si appresta ad effettuare nuove simulazioni di resistenza sulle banche (stress test). Ora però è sugli Stati Uniti, dove la ripresa è stata solida, che si addensano preoccupazioni sui conti pubblici, proprio l'Fmi ha rilevato che accusano un ritardo sul risanamento del deficit. Quanto al Giappone, ora dovrà fare i conti anche con i danni dovuti al terremoto; ma già accusava il più elevato debito-Pil del pianeta e l'Fmi prevede che per il 2016 raggiungerà il 250 per cento.
Proprio il G7 è recentemente intervenuto in aiuto del Giappone, contrastando i rafforzamenti dello yen che avevano seguito il terremoto, e si è trattato della prima manovra concertata sul mercato dei cambi dal 2000.

Lontano il ritorno alla normalità - Tutto questo mentre l'economia mondiale, con 205 milioni di disoccupati a dispetto della ripresa appare ancora lontana dal ritorno alla normalità. «La crescita non sta creando posti di lavoro e non è condivisa su ampia base», ha avvertito il direttore dell'Fmi, Dominique Strauss-Kahn parlando dalla Brookings Institution. «Molte persone in molti Paesi devono fare i conti con una crisi sociale che è grave tanto quanto quella finanziaria». A Washington in rappresentanza dell'Italia giungeranno il ministro dell'economia, Giulio Tremonti e il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi. La penisola si presenta agli incontri con tassi di crescita economica non esaltanti - l'Fmi prevede un +1,1% del Pil quest'anno e un +1,3% nel 2011 - ma potendo contare su un sistema bancario più solido che in altri paesi.

Le banche italiane «in generale sono piuttosto solide, ci sono debolezze negli istituti più piccoli, ma è stata riconosciuta dal sistema la necessità di progredire sulla strada del rafforzamento di capitale», ha osservato Peter Dattels, vicedirettore del dipartimento mercati valutari e di capitale del Fondo Monetario Internazionale, a margine della conferenza stampa a commento del Global Financial Stability Report. «Il risparmio privato è uno dei punti di forza del Paese, se si guardano i dati si capiscono le differenze con gli altri». Dalle tabelle pubblicate oggi, emerge che le famiglie italiane risultano le meno indebitate tra i paesi avanzati.