20 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Nucleare

Rampelli insiste: Libertà di scelta nel Pdl

In vista del referendum

ROMA - «All'interno del Pdl non c'è mai stata una riflessione seria sul nucleare, ma il Giappone ci dà l'opportunità di affrontare la questione con profondità e responsabilità. E in vista del referendum è opportuno che il Pdl lasci ai suoi elettori la libertà di scegliere come votare. Credo sia utile riconoscere che la maggioranza degli italiani era ed è contraria alla costruzione di centrali nucleari, come la buona parte dei nostri elettori». E' quanto ha dichiarato il deputato del Pdl intervistato da Alessio Falconio su Radio Radicale.

«Abbiamo la grande opportunità di investire sul nucleare pulito. Possiamo - ha sottolineato Rampelli - provare abbandonando la nostalgica scelta della realizzazione dei vecchi reattori di terza generazione, ad arrivare per primi al mondo sulla frontiera del nucleare pulito, e il primato darebbe all'Italia una forza strategica economica e geopolitica. Non è conveniente che l'Italia faccia la retroguardia del passato quando può essere avanguardia del futuro».

«Si dovrebbe poi - ha aggiunto Rampelli - cominciare a parcellizzare la produzione di energia invece che continuare a pensare a enormi centrali da cui distribuire agli utenti con costose e dispersive reti. Dovremmo porre la questione energetica in modo organico all'Europa e stimolarla a fare un piano regolatore energetico che sia rispettoso delle vocazioni, delle tecnologie, delle tradizioni di ogni paese membro. L'Italia deve diventare eccellenza su materie di cui è ricca».

In merito al decreto legislativo sulla promozione delle energie rinnovabili Rampelli spiega che «è giusto combattere i reali e potenziali sprechi, inserire regole ferree per gli incentivi a condizione che non si passi però alla disincentivazione. Sarebbe utile per questo ricondurre a un uso proprio il Cip 6, eliminando i contributi dati alle fonti non rinnovabili come inceneritori e raffinerie di derivati dal petrolio, finanziamenti che ci sono costati richiami da parte della Ue e che il Governo aveva preso impegno a riprogrammare. Quei fondi, che tutti gli italiani alimentano attraverso la propria bolletta energetica, devono finanziare esclusivamente le energie pulite ma, in Italia, trovano 'magicamentèaltre strade».

«L'Italia - ha concluso Rampelli - ha quindi due grandi opportunità: arrivare per prima alla frontiera del nucleare 'pulitòinvestendo su ricerca e settore industriale e costruire il suo primato sulla produzione energetica da fonti rinnovabili».