16 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Pari opportunità

Le giovani donne più penalizzate nel lavoro, top al Sud

I dati dell'Istat in occasione dell'8 marzo: «Occupazione femminile è pari al 35,4%, contro il 48,6% dei maschi»

ROMA - Le donne, soprattutto quelle giovani continuano a essere svantaggiate nell'occupazione, rispetto agli uomini. Nella fascia di età compresa tra i 18 e i 29 anni il tasso di occupazione femminile è pari al 35,4%, contro il 48,6% dei maschi, 13 punti in meno. Solo per le laureate il tasso di occupazione è simile a quello dei coetanei (47,7% contro 48,8%). Questo il quadro per 2010 tracciato dall'Istat, in occasione dell'8 Marzo. Uno scenario piuttosto cupo se solo si pensa che sono 1 milione 153 mila le giovani 'Neet' che non studiano né lavorano; più della metà (622 mila) vive al Sud e la metà (626 mila) ha tra 25 e 29 anni. In percentuale, le giovani che non studiano e non lavorano sono il 29,9%, un valore più alto di quello maschile (22,9%).

DISOCCUPAZIONE - Di pari passo anche lo svantaggio sul fronte della disoccupazione. Il tasso per quella femminile, sempre per l'età compresa tra 18-29 anni, è al 21,1%, contro il 18,4% di quello maschile. Arriva al 33,1% al Sud, dove anche quello maschile è alto (28,4%). Con riferimento alle giovani tra i 18 e 19 anni, il tasso di disoccupazione femminile è molto più elevato - il 48,3%, con punte del 53,7% - al Sud, ma anche al Nord (42,6%) resta alto. Il tasso di inattività femminile è al 55,1%, contro il 44,4% dei coetanei maschi. Ciò è dovuto alla elevata presenza di studentesse, che rappresentano il 59,8% delle inattive.