19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Prezzi

Caro benzina, Landi: attuare accisa mobile

L’aumento abnorme di quest’ultimi incide, dunque, negativamente sulle gestioni. E’ evidente che occorre un intervento legislativo del Governo

ROMA - Sulla rete è allarme tra i gestori. La grave situazione rischia, infatti, di avere ripercussioni pesantissime sul livello dei consumi danneggiando gli erogati e mettendo in seria difficoltà i gestori della distribuzione carburanti che, è bene ricordare, basano la loro redditività sul venduto e non sui prezzi.
L’aumento abnorme di quest’ultimi incide, dunque, negativamente sulle gestioni. E’ evidente che occorre un intervento legislativo del Governo che non può limitarsi ad incassare i premi derivanti dagli incrementi Iva, calcolati in centinaia di milioni di euro solo nel 2010, ed è duramente da condannare la norma prevista nel Milleproroghe che consente alle Regioni, in caso di calamità naturali, di deliberare aumenti addizionali e aliquote sui carburanti fino al doppio (cinque centesimi). Una norma che si accompagna ad identiche ed autonome iniziative regionali che denotano una scarsa considerazione del settore ridotta ad una sorta di bancomat.

RISCHI INFLATTIVI - «Il prelievo in questo campo – sottolinea il presidente della Faib, Martino Landi - non è una variabile indipendente per le evidenti e forti ricadute sui costi di produzione e sui prezzi al consumo di tutti i beni, alimentari e non, determinando spinte inflazionistiche che deprimono l’economia».
«A questo punto, per senso di responsabilità il prezzo di benzina e gasolio deve essere subito calmierato per dare un pò di sollievo all’economia, alle imprese, alle famiglie ed ai gestori. Per fare questo – conclude Landi - il Governo basta che attui il provvedimento del dispositivo dell’accisa mobile trimestrale, previsto dalla legge finanziaria 2008 (legge 244/2007 commi 290/294), inserita dal governo Prodi proprio per fare fronte alle emergenze legate al caro petrolio.»