26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Conti sempre in «rosso»

Pil: l’agricoltura riprende fiato

La Cia sottolinea che nel quarto trimestre è tornato a crescere il valore aggiunto, dopo la caduta registrata nei mesi precedenti. Il presidente Giuseppe Politi: «Ma la situazione per le imprese resta difficile»

ROMA - Dopo mesi di dati negativi, il valore aggiunto dell’agricoltura torna a crescere, ma la situazione del settore resta sempre estremamente difficile. L’incremento congiunturale registrato nel quarto trimestre del 2010 (ancora non quantificato) segue, infatti, i cali, sempre congiunturali, del primo trimestre (meno 3,1 per cento), del secondo trimestre (meno 2,7 per cento) e del terzo trimestre (meno 1,2 per cento). Una ripresa, quindi, ancora lontana. Il dato, però, conferma la grande vitalità delle imprese agricole, nonostante i problemi con i quali sono costrette a confrontarsi. Lo sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito alle rilevazioni preliminari sul Prodotto interno lordo (Pil) rese note oggi dall’Istat.

«La crescita messa a segno dall’agricoltura è un elemento confortante, ma va preso -avverte il presidente della Cia Giuseppe Politi- con le dovute cautele. Non è oro tutto quel che riluce. Il settore, pur in presenza di una crescita del valore aggiunto, fa ancora i conti con aziende oberate da onerosi costi produttivi, contributivi e burocratici, da prezzi sui campi non remunerativi, da redditi sempre più falcidiati. Non solo. Si deve anche pensare che l’incremento del quarto trimestre dello scorso anno viene dopo un lungo periodo di continue e preoccupanti flessioni che non sono state affatto recuperate».

«Indubbiamente, siamo in presenza di un segnale -afferma Politi- che apre un flebile spiraglio nel fosco panorama dell’agricoltura italiana. Ma da qui a dire che la crisi è superata ce ne vuole. Il settore continua a vivere una delle crisi più dure degli ultimi trent’anni. Ancora tante questioni attanagliano le aziende, sia sotto il profilo dello sviluppo che della competitività. E non è un caso che da tempo sollecitiamo misure realmente incisive in grado di dare concreti sostegni agli imprenditori e di avviare al più presto un nuovo progetto di politica agraria».
«Comunque, il dato positivo -aggiunge il presidente della Cia- non deve essere un alibi perché il governo continui a non riservare la giusta attenzione al mondo agricolo. Anzi, crediamo indispensabile che da parte dell’esecutivo vi sia un reale presa di coscienza della gravità delle questioni che condizionano i produttori. C’è l’urgenza di interventi mirati e concreti per contrastare l’attuale emergenza».

«Per questo motivo abbiamo espresso tutto il nostro malcontento nei confronti del ‘Milleproroghe’, un provvedimento che non dà alcuna risposta agli agricoltori, ma che premia unicamente i furbi delle quote latte. Il ‘bonus gasolio’, gli interventi a sostegno del settore bieticolo e i finanziamenti alle Associazioni degli allevatori -rimarca Politi- rappresentavano misure importanti in grado di dare un sollievo agli imprenditori, che non possono continuare a operare in una crisi profonda e nella perenne incertezza. Il governo e la maggioranza, invece, le hanno completamente ignorate».