27 agosto 2025
Aggiornato 18:00
Settore lattiero caseario

Latte: costruire un futuro di certezze per i giovani produttori

Subito politiche nuove. Dalla stalla alla tavola aumenti anche del 300 per cento. Basta con le «furbate» sulle quote

ROMA - «Anche nel settore del latte bisogna costruire un futuro di certezze e consentire soprattutto ai giovani di riprendere con forza la strada dello sviluppo e della competitività. Occorre, quindi, porre definitivamente fine all’annosa questione delle quote salvaguardando gli interessi di chi è stato alle regole ed evitando che i furbi la facciano nuovamente franca. Basta con la farsa delle proroghe per le multe. La legge c’è e va rispettata. E’ necessario, al contrario, agire con politiche nuove, con interventi incisivi che permettano agli allevatori di uscire da una crisi che mette a rischio la stessa sopravvivenza delle imprese». Lo ha sostenuto il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi concludendo a Milano il convegno promosso dall’Agia-Associazione giovani imprenditori agricoli sul tema «Le sfide della competitività per i giovani produttori di latte».

«E’ giunto il momento, anche in vista della riforma Pac post 2013 e della fine del regime delle quote, di aprire una fase nuova nel settore lattiero-caseario. Oggi -ha sostenuto Politi- il comparto vive una situazione molto complessa. Per gli allevatori è ormai «profondo rosso». Il prezzo alla stalla non è più remunerativo, mentre i costi continuano a crescere a livelli vertiginosi e hanno raggiunto un peso insostenibile. In questo modo si è allargata la forbice con i listini dei trasformati, in particolare dei formaggi, le cui quotazioni sono ben superiori a quelle fissate dai contratti interprofessionali per il prezzo del latte. Solo per fare un esempio, un litro di latte viene pagato al produttore 0,33-34 al litro, mentre nel carrello della spesa il prezzo schizza a 1,30 euro al litro. Che significa un aumento nella filiera anche del 300 per cento. E’ un’assurdità. A pagare sono unicamente gli allevatori. Da qui l’esigenza di voltare pagina. Serve una svolta che apra prospettive e permetta di uscire da una crisi che rischia, in particolare, di provocare pesanti riflessi negativi sull’imprenditoria giovanile».

«Non possiamo -ha rimarcato il presidente della Cia - fossilizzare il settore sul problema delle quote, che per molti, troppi anni, ha condizionato pesantemente l’agricoltura italiana. E’ ora di finirla una volta per tutte. La legge c’è. Facciamola rispettare e basta. Pensiamo, invece, al futuro. Lavoriamo per dare al comparto lattiero-caseario gli strumenti necessari per lo sviluppo e per competere con più efficacia sui mercati, oggi sempre più globali e difficili. Un discorso che per i giovani assume un valore di primaria importanza. Altrimenti si corre il pericolo di provocare ulteriori e drammatici ostacoli a quel ricambio generazionale fondamentale non solo per ‘pianeta latte’, ma per l’intera agricoltura».
Un punto, questo, sul quale ha insistito molto il presidente dell’Agia Luca Brunelli, che ha presieduto i lavori del convegno milanese. «I giovani produttori -ha detto- devono poter svolgere la propria attività imprenditoriale in un contesto di punti fermi e certi. Devono operare con efficacia sul mercato e affrontare la competizione con politiche adeguate e mezzi validi. Ecco perché chiediamo interventi concreti per affrontare la sfida e cercarla di vincere. E’ in gioco il futuro di tantissime aziende e di molti giovani che vogliono fare realmente impresa».

Il convegno dell’Agia a Milano è stata, dunque, l’occasione per riaffermare l’esigenza di creare un nuovo scenario per un settore vitale dell’agricoltura italiana, ma soprattutto per far sì che i prezzi alla stalla siano veramente remunerativi. Le aziende non possono continuare a vedere i loro redditi in discesa. Bisogna garantire una valida gestione imprenditoriale.
Da rilevare che i lavori sono stati aperti dai saluti di Mario Lanzi, presidente Cia Lombardia, e di Giulio De Capitani, assessore regionale all’Agricoltura della Lombardia. E’ seguita l’introduzione del presidente Agia Lombardia Davide Bulgarelli. Poi le comunicazioni di Diego Balduzzi, della Cia Lombardia, su «I fattori della competitività: territorio, ambiente, qualità e interprofessione», di Angelo Rossi (Clal, società che analizza il mercato lattiero caseario), che ha affrontato gli andamenti del mercato lattiero-caseario in ambito nazionale e internazionale, e di Paolo Baccolo, direttore Dg Agricoltura Regione Lombardia, che si e soffermato sulle prospettive che la nuova Pac prevede per il settore.