18 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Milano -2,36%

I nuovi allarmi sul Portogallo pesano sulle borse

Cala anche l'euro che poi recupera in parte. Tensioni sui bond dei paesi periferici

MILANO - Tornano a fare capolino gli allarmismi sui paesi dell'area euro con i bilanci ritenuti più fragili, nella settimana di piena ripresa delle attività dopo la fase di ferie di fine anno le tensioni hanno investito il Portogallo, facendosi sentire sia su tutti i titoli di Stato dei paesi periferici della regione, sia sulle Borse che sull'euro. Alcune indiscrezioni di un quotidiano tedesco - che non hanno trovato riscontri, ma anzi smentite a livello ufficiale - parlano di discussioni sulla possibilità che anche Lisbona possa dover chiedere aiuti a Ue e Fmi, come avvenuto nel 2010 con Grecia e Irlanda. Fonti diplomatiche citate da France Presse parlano di un crescente pressing sul Portogallo affinché chieda aiuti e adotti misure di risanamento supplementari sui suoi conti. Tuttavia un portavoce della Commissione europea ha smentito il tutto in maniera drastica: non solo non ci sono discussioni simili, ha affermato, ma non è stata nemmeno evocata l'eventualità di discutere un aiuto al Portogallo.

Intanto però, in attesa di due aste di rifinanziamento di Portogallo e Spagna, rispettivamente mercoledì e giovedì, il tutto si è fatto sentire sui bond dei due paesi, con indebolimenti dei prezzi che hanno innescato speculari aumenti dei rendimenti e dei differenziali di rendimento (spread) sui bund della Germania. Di riflesso ne ha risentito anche lo spread tra Btp a 10 anni e bund tedeschi, che sebbene sia a livelli ben più ridotti degli spread dei titoli di Grecia, Irlanda e Portogallo oggi ha sfiorato i 2 punti percentuali.

Stamattina l'euro è calato sotto 1,29, nel pomeriggio recupera in parte a a 1,2918. A Milano il Footsie-Mib ha chiuso con un pesante meno 2,36 per cento, Londra ha segnato un calo dello 0,47 per cento, Parigi meno 1,64 per cento, Francoforte meno 1,31 per cento. A contribuire alla debolezza degli indici anche i timori sulla crescente inflazione, che in questo caso si concentrano sui nuovi pesi massimi dell'economia, come Cina e India.