Romani: sulla rappresentanza non faremo leggi
Il Ministro a Repubblica: «Sarebbe una sconfitta per le parti sociali. Si ad un dialogo più costruttivo sulle relazioni industriali»
ROMA - Non ci sarà nessuna legge sulla rappresentanza perchè «sarebbe una sconfitta per le parti sociali». Lo afferma il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, in un'intervista alla Repubblica. Fare una legge sarebbe «la dimostrazione che le parti sociali non riescono a trovare un'intesa su una cornice di regole. Ma mi pare che su questo ci sia la disponibilità di Confindustria ad avviare un confronto con i sindacati. Piuttosto: che ne pensa la Fiom?».
«Non posso che condividere fino in fondo - sottolinea il ministro - l'invito del presidente Napolitano a un dialogo più costruttivo sulle relazioni industriali per rasserenare il clima». In queste settimane il governo «non è stato affatto a osservare la situazione, il monitoraggio è stato continuo. Personalmente ho incontrato tre volte Marchionne e diverse volte tutti e tre i leader sindacali». E in questo momento, conclude Romani, «non c'è alcuna necessità» di convocare le parti per tentare di attenuare i contrasti.
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