18 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Vince il «Made in Italy»

5 miliardi di euro per imbandire le tavole delle feste

I primi bilanci elaborati dalla Cia: gli italiani, pur preoccupati delle difficoltà economiche, non hanno rinunciato ai festeggiamenti enogastronomici: più 0,5 per cento rispetto al 2009

ROMA - La crisi scoraggia gli italiani che riducono le spese per i regali delle feste e tagliano i consumi. Ma alla tavola, nonostante la preoccupazione per le difficoltà economiche, non si è rinunciato. Per i pranzi e i cenoni di Natale e Capodanno si è speso, in cibo, circa 5 miliardi di euro. Lo 0,5 per cento in più rispetto alle festività del 2009. Ha vinto ancora una volta la tradizione e le preferenze sono andate anche quest’anno per i prodotti alimentari «made in Italy». Da parte delle famiglie ci sono state, tuttavia, scelte più oculate Niente follie. Salmone, ostriche, caviale e frutta esotica ancora una volta con il contagocce, anche se si è registrato un lieve incremento rispetto all’anno scorso. E lo spumante ha trionfato sullo champagne. Questo il primo bilancio elaborato della Cia-Confederazione italiana agricoltori, che ha compiuto un’indagine sulla base dell’andamento della compravendita nei vari passaggi della filiera agroalimentare e dei dati relativi al commercio estero.

Dall’indagine della Cia emerge che gli italiani, sempre più attenti ai conti, proprio a causa di una precaria situazione economica, hanno indirizzato i loro acquisti verso prodotti enogastronomici più «abbordabili» sotto l’aspetto economico. Pochi, quindi, i cibi di «fascia alta». Si è guardato, invece, molto al prodotto tipico legato al territorio.
Molta attenzione da parte degli italiani - annota la Cia - è stata rivolta anche ai tantissimi mercatini che sono stati allestiti dagli agricoltori nei giorni delle feste, in particolare nelle zone rurali, o nelle aziende agricole (dove si è registrata una crescita delle vendite del 5 per cento rispetto allo scorso anno). Oltre all’acquisto dei prodotti di qualità, tipici e legati al territorio, si risparmia tra il 10 e il 15 per cento.

È andata molto bene per lo spumante: sono state stappate - afferma la Cia - circa 95 milioni di bottiglie nazionali, con un aumento, in quantità, del 2,5 per cento rispetto al 2009 e con una spesa complessiva di circa 900 milioni di euro (il 2 per cento in più nei confronti dello scorse festività).
Le tavole delle feste hanno anche rilanciato il vino «made in Italy»: più di 85 milioni le bottiglie stappate, oltre il 95 per cento di produzione nazionale. Una salutare «boccata d’ossigeno» - conclude la Cia - per un settore condizionato ancora da molti problemi, con una flessione dei consumi domestici, sia in volume sia in valore, che ha caratterizzato l’andamento dell’anno appena trascorso.