31 luglio 2025
Aggiornato 07:30
Tesoro

Fabbisogno cala a 67,5 mld, meglio del previsto

Le stime indicavano 16,3 mld in più. L'anno scorso è stato 86,8 mld

ROMA - Meglio del previsto il fabbisogno del settore statale nel 2010. Il fabbisogno annuo del 2010 - comunica il ministero dell'Economia - è stato (stima provvisoria) di circa 67,5 miliardi, inferiore di circa 19,3 miliardi rispetto a quello del 2009, pari a 86,847 miliardi.
Il fabbisogno annuo - sottolinea il Tesoro - è anche inferiore di circa 16,3 miliardi rispetto all'ultima stima ufficiale del governo contenuta nella Decisione di finanza pubblica per il 2010 (stima prudenziale basata sulla proiezione dell'evoluzione del primo semestre 2010), «grazie a un andamento più favorevole degli incassi e a una dinamica più contenuta dei pagamenti, alcuni dei quali presumibilmente slittati al 2011, quali un'ulteriore quota dei prestiti da erogare alla Grecia».

A dicembre, spiega il ministero dell'Economia, c'è stato un avanzo del settore statale provvisoriamente determinato in 9,1 miliardi, superiore di circa 7,3 miliardi rispetto a quello del dicembre 2009, pari a 1,825 miliardi.
L'avanzo di dicembre - sottolinea il Tesoro - dal lato degli incassi mostra «un buon andamento delle entrate tributarie che, oltre a beneficiare di una parte del previsto recupero del minore gettito del mese di dicembre 2009 collegato alla riduzione della percentuale del secondo acconto Irpef, ha in larga parte compensato il venir meno dell'introito derivante dall'imposta straordinaria sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute all'estero».
Dal lato della spesa, rispetto all'anno scorso, l'avanzo di dicembre «sconta una dinamica molto contenuta dei pagamenti sia dell'amministrazione statale sia delle amministrazioni territoriali per effetto della continua azione di contenimento della spesa». C'è stato inoltre - conclude il ministero dell'Economia - «il venir meno degli interventi per 2,6 miliardi a favore del sistema bancario, attraverso la sottoscrizione di obbligazioni bancarie speciali, nonchè minori trasferimenti all'Unione europea».