28 agosto 2025
Aggiornato 09:30
Consumi

«In tre anni le famiglie hanno tagliato le spese per 17,6mld»

I dati della CGIA di Mestre: nella media nazionale la contrazione è stata del 5,2%

ROMA - Tra il 2007 e il 2010 le famiglie italiane hanno ridotto i consumi per un importo pari a 17,6 miliardi di euro (dato al netto dell'inflazione). In termini percentuali la contrazione media nazionale è stata del 5,2%. Sono questi i risultati emersi da un'analisi realizzata dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha cercato di capire quanto hanno stretto la cinghia le famiglie italiane in questi ultimi anni di crisi economica.

A livello territoriale, i dati complessivi ci dicono che la riduzione più forte è avvenuta in Campania, con 2,82 mld di euro. Segue la Lombardia, con 2,64 mld di euro e, nell'ultimo gradino del podio, troviamo la Sicilia, con 2,01 mld di euro. Solo le famiglie dell'Abruzzo (+88,6 mln), del Friuli V.G. (+192,1 mln) e dell'Emilia R. (+242,2 mln) hanno visto aumentare la spesa in questo periodo di grave crisi. Analizzando la contrazione in termini percentuali, sono le regioni del Centro Sud a guidare la graduatoria delle realtà territoriali più colpite dal taglio dei consumi. Al primo posto troviamo le Marche (-8,1%), al secondo posto la Calabria (-7,7%) e al terzo posto la Campania (-6,8%).
Appena fuori dal podio il Lazio (-6,7%), l'Umbria (-6,5%) e la Puglia (-6,2%).

Nucleo familiare - Se, invece, si prende come parametro di riferimento la riduzione della spesa per famiglia, a livello nazionale la contrazione media è stata pari a 706,1 euro. A livello regionale spicca il dato della Valle d'Aosta (-1.439,9 euro), delle Marche (- 1.402, 5 euro) e della Calabria (- 1.361,6 euro).