19 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Trattativa Mirafiori

Marcegaglia: Fiat fuori da Confindustria è una possibilità

La prova del nove l'incontro con Marchionne a New York: «Capiamo perfettamente le sue esigenze e quindi ci confronteremo in modo molto costruttivo e positivo»

NEW YORK - La volontà di trovare un accordo che metta fine al braccio di ferro sul futuro di Mirafiori c'è come c'è anche la convinzione che «un'intesa all'interno di Confindustria sia assolutamente possibile». Tuttavia, la soluzione della questione sul contratto Fiat potrebbe anche essere diversa e temporaneamente al di fuori di Confindustria: «potrebbe essere anche un contratto che sta fuori per un po' dal sistema, intanto che mettiamo a posto le cose, per poi rientrare». Ma questa è solo «una delle opzioni».
Ieri, parlando da New York a margine di un pranzo di lavoro organizzato dal Gei (Gruppo Esponenti Italiani), la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia è apparsa possibilista e ottimista. Ma la vera prova del nove resta l'attesissimo incontro con l'amministratore delegato di Chrysler e Fiat Sergio Marchionne che ieri ha taciuto, ma nei giorni precedenti aveva definito «un dettaglio» la presenza di Fiat sotto l'ombrello di Confindustria.

«Capiamo perfettamente le esigenze di Marchionne e quindi ci confronteremo in modo molto costruttivo e positivo», ha detto Marcegaglia, sottolineando che il numero uno del Lingotto «vuole rendere governabile un'azienda, ma bisogna avere chiaro prima cosa si vuole realmente. Se è chiaro il problema si può risolvere molto velocemente. Noi chiaramente abbiamo delle regole: Federmeccanica ha un suo direttivo, siamo un'associazione democratica, e il direttivo deve decidere come esprimersi».
In fin dei conti tuttavia un accordo per un contratto che resti all'interno di Confindustria «penso sia anche volontà di Fiat» perché anche quest'ultima «ha interesse a stare all'interno di un sistema di imprese», motivo per cui «sulla carta c'è volontà da parte di entrambi», aveva detto la leader degli industriali. La questione è tutt'altro che semplice e la discussione articolata, mentre il tempo stringe e la scadenza auspicata da Marchionne si avvicina. Resta dunque da capire se e cosa emergerà dall'incontro di New York.