29 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Maltempo e crisi frenano

Ponte dell’Immacolata: prenotazioni a rilento per gli agriturismi

Turismo Verde-Cia sottolinea che il prossimo lungo ponte può rappresentare un momento di risalita del settore, che negli ultimi mesi ha segnato il passo

ROMA - Il prossimo lungo ponte dell’Immacolata (da domani sabato 4 dicembre fino a mercoledì 8 dicembre) non sarà certo un exploit per gli agriturismi italiani, ma neanche un crollo. Le prenotazioni vanno a rilento, complici il maltempo che imperversa su tutta Italia e la crisi economica che fa stringere la cinghia ai nostri connazionali. Tuttavia, l’ottimismo degli operatori prevale sul pessimismo. Sicuramente la vacanza non sarà di cinque giorni, però ci si affida molto al «last minute» per una breve permanenza (due-tre giorni) che sembra ormai divenuto, in questi ultimi anni, il «leit motiv» per l’agriturismo italiano. E’ quanto sottolinea Turismo Verde, l’associazione agrituristica della Cia-Confederazione italiana agricoltori, che mette in evidenza come questo particolare comparto, che negli ultimi anni ha messo a segno un vero boom, cominci a segnare il passo, anche se rispetto all’intera agricoltura mantiene le posizioni. Il 2010 sembra, quindi, destinato a chiudersi senza tanti entusiasmi, pur se non manca la speranza di una netta ripresa per le feste di fine anno.
Comunque, a pochi giorni dalla chiusura della nona edizione di Agri@tour, il Salone nazionale dell’agriturismo, Turismo Verde-Cia potrà, nel prossimo ponte dell’Immacolata, verificare se -come è emerso ad Arezzo nel corso di incontri e seminari sui flussi agrituristici negli ultimi mesi- si può tirare un piccolo sospiro di sollievo e dedurne che, effettivamente, l’agriturismo tiene.

I risultati del lavoro svolto negli ultimi sei mesi da parte dell’Osservatorio nazionale dell’agriturismo, evidenziano, infatti, che sono ancora molti i motivi che spingono i vacanzieri a preferire una «vacanza verde» rispetto all’offerta alberghiera tradizionale. In questo momento, poco felice economicamente, uno dei motivi per cui molti scelgono la vacanza in campagna è -afferma Turismo Verde- il prezzo: essere accolti in ambienti confortevoli e lontano dai rumori e dal caos quotidiani risparmiando sui costi è già per i più una validissima spinta per una fuga nel verde, spesso nelle vicinanze di città d’arte o di siti di rilevante importanza storica.
Una vacanza in un’azienda agrituristica è, inoltre, una vacanza all’insegna della cordialità e della condivisione dei tempi dell’imprenditore agricolo. E’ -sostiene Turismo Verde-Cia- una vacanza di «conoscenza», che lascia sempre qualcosa in chi ha vissuto per qualche giorno in una realtà diversa dal quotidiano, è un modo diverso per scoprire i profumi della natura, il colore ed i sapori dell’alternarsi delle stagioni. Tutti buoni motivi, questi, per far sì che in questo 2010 ormai agli sgoccioli, gli ospiti, pur avendo ridotto il numero di soggiorni, preferiscono, però, non mancare l’appuntamento con gli agriturismi durante i ponti e i week-end, viaggiando preferibilmente con gli amici e con i bambini.

Nel prossimo ponte dell’Immacolata - rileva Turismo Verde-Cia - sono le regioni del Nord Italia, dove già ha fatto capolino la prima neve, a registrare il maggior numero di prenotazioni. Seguono la Toscana, l’Umbria, la Puglia e la Sicilia, ricche di città d’arte; nelle altre regioni il desiderio della riscoperta di sapori autentici e genuini, accompagnati dalla possibilità di riportare a casa un po’ di queste prelibatezze lavorate e trasformate è una spinta in più per fuggire via dalla città e dal faticoso tran-tran quotidiano alla ricerca delle straordinarie bellezze naturali che tutto il nostro paese offre.
Certo, le condizioni meteorologiche condizioneranno gli spostamenti dei vacanzieri ma, considerando che le prenotazioni, nel prossimo ponte, evidenziano spostamenti all’interno delle stesse regioni, o tutt’al più nelle regioni limitrofe, si può ben sperare in un bilancio positivo per i nostri imprenditori agrituristici. Ma -conclude Turismo Verde-Cia- ancora una volta sarà il «last minute» a fare la differenza, riservando così piacevoli sorprese per gli operatori del settore che non vivono di certo una fase di grande crescita. Tutt’altro.