28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Settore ortofrutticolo

Coltivazione del kiwi: batteriosi e nuove problematiche

Dedicato a tutti i produttori di kiwi che desiderano migliorare e preservare la produttività, in particolar modo a tutti coloro che cercano una soluzione alla batteriosi

TRENTO - Coltivare il kiwi con Bio Aksxter rende la coltura molto più redditizia e mette al riparo l’agricoltore dalle incalzanti problematiche e dalle gravi perdite che da esse derivano.
Negli ultimi anni le gelate invernali, la proliferazione incontrollata di nematodi e marciumi radicali e, non ultima, la cosiddetta batteriosi del kiwi ostacolano la produttività e minacciano seriamente la coltivazione. Apparentemente, questi problemi non sembrano correlati tra loro, ma in realtà hanno le stesse cause: l’impoverimento del terreno e la perdita delle autodifese della pianta.
E’ stato reso noto che l’impiego di Bio Aksxter su colture di kiwi affette da batteriosi e da altre patologie resistenti è l’unica soluzione, perché, riequilibrando la fauna microrganica del terreno e potenziando la programmatica primaria della pianta, crea le condizioni basilari per la risoluzione dei seguenti problemi:

Batteriosi
L’azione antibatterica, antifungina e antivirale di Bio Aksxter si dimostra altamente efficace sia nel prevenire la diffusione degli attacchi batterici sia nel contenere e bloccare la proliferazione della malattia negli impianti già danneggiati:
- nelle varietà a polpa gialla gravemente colpite, la diffusione della malattia si è bloccata e i ricacci delle piante capitozzate sono rimasti sani, nonostante le forti precipitazioni autunnali;
- frutteti siti nelle aree focolaio della malattia trattati con Bio Aksxter, non hanno subito attacchi batterici significativi, neanche negli appezzamenti adiacenti a quelli gravemente infettati.

Danni da freddo
L’aumento delle autodifese e la maggior capacità di programmazione della pianta aumentano la resistenza al gelo ed in caso di danno la fruttificazione rimane elevata:
- impianti di hayward con perdita del 50-55% delle gemme a frutto, hanno sviluppato un maggior numero di infiorescenze; il raccolto si è mantenuto tra i 250 e i 300 qli per ettaro;
- frutteti con perdita delle gemme del 70-80% si sono contraddistinti per l’elevata capacità di autorigenerazione con evidente sviluppo regolare dei germogli secondari, assenza di fenomeni di accartocciamento e deformazione fogliare, sviluppo equilibrato della vegetazione.

Moria delle piante e stanchezza del terreno
Il riequilibrio della fauna microrganica e la rigenerazione del terreno risolvono progressivamente i problemi di stanchezza riducendo la moria delle piante, la presenza di nematodi e le patologie radicali:
- nelle coltivazioni con una moria di piante da marciumi e malattie radicali intorno al 5-10% annuo, il fenomeno si è ridotto all’1-2% già dopo un anno di trattamento;
- frutteti scarsamente produttivi, perché coltivati su terreni stanchi e con presenza di nematodi, sono ritornati a livelli produttivi ottimali;
- ristoppi su terreni già coltivati da 25-30 anni si sono distinti per omogeneità, rapido sviluppo vegetativo ed anticipo dell’entrata in produzione.

Il consiglio per continuare a coltivare con successo il kiwi è prevenire queste gravi problematiche trattando con Bio Aksxter in maniera estensiva, regolare e costante; nel caso di impianti già colpiti dalla batteriosi, intervenire tempestivamente con Bio Aksxter per contenere la diffusione della malattia e favorire i processi di rigenerazione.