Crisi irlandese, l'UE minimizza il rischio contagio
Il Portavoce del Commissario Rehn: «Portogallo e Spagna già impegnati nel risanamento»
BRUXELLES - La Commissione Ue ha minimizzato oggi il rischio che l'instabilità finanziaria, dopo la risposta dell'Europa alla crisi irlandese, possa contagiare altri paesi come il Portogallo e la Spagna, portando la speculazione a cambiare bersaglio. «La situazione irlandese è ben diversa da quella di Portogallo e Spagna», ha sottolineato il portavoce del commissario Ue per gli affari Economici e monetari, Olli Rehn.
Inoltre, il portavoce, Amadeu Altafaj, ha detto che l'Esecutivo comunitario non considera inevitabile l'aumento delle tasse societarie in Irlanda (le più basse d'Europa), come condizione per ottenere i finanziamenti dell'Ue, dell'Fmi e del Fondo di stabilità dell'Eurozona, anche se sarà difficile per Dublino non ricorrere a qualche aumento dell'imposizione fiscale, oltre che a riduzioni della spesa pubblica, per poter rientrare entro quattro anni dall'enorme deficit (32% rispetto al Pil) creato col salvataggio delle banche.
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