Confagricoltura: dal Papa un seme che darà nuovi frutti
Vecchioni: «l’esortazione di Benedetto XVI, tesa al rilancio di un’agricoltura nodale per l’economia, conferma la bontà di una missione produttiva e all’insegna dell’innovazione»
ROMA - «Le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI, affinché si provveda ad un decisivo rilancio strategico dell'agricoltura, in questo momento di crisi economica, rivalutandola non in senso nostalgico, ma come risorsa indispensabile per il futuro, sono incisive quanto un solco e vitali al pari di un seme che non mancherà di dare nuovi e abbondanti frutti».
E’ l’auspicio espresso da Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, a commento dell’intervento che il Santo Padre ha pronunciato in occasione della Giornata del Ringraziamento promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana.
«Il richiamo del Santo Padre - prosegue Vecchioni - laddove evidenzia l’operosità dei numerosi giovani che si dedicano senza esitazione al rilancio dell’impresa agricola, è l’humus sul quale si fonda lo stesso progetto «Futuro Fertile» che Confagricoltura ha da tempo messo in campo, all’insegna dell’innovazione e della ricerca in campo agricolo».
«I dettami della Dottrina sociale della Chiesa - dichiara infine Federico Vecchioni - conciliati con gli scenari di un’agricoltura moderna ma sostenibile e fonte di autosufficienza alimentare, sono l’ambito di riferimento nel quale l’intera compagine sociale di Confagricoltura sta operando. Il fine ultimo, in ossequio alle parole lungimiranti di Papa Benedetto XVI, è proprio quello di preservare i valori e la dignità del lavoro agricolo, rispondendo al crescente bisogno di cibo che le nostre imprese sono chiamate a soddisfare ogni giorno, in Italia e ovunque nel mondo».
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