Restano le tensioni sui bond irlandesi
Il commissario europeo agli Affari economici Rehn tenta di rassicurare: «Dublino non ha chiesto aiuti»
BRUXELLES - Permangono tensioni sui titoli di Stato dei paesi dell'area euro con le finanze pubbliche maggiormente fuori scala, gli 'anelli deboli' tra cui l'Irlanda, nonostante le rassicurazioni giunte ieri dal Commissario europeo agli Affari economici, Olli Rehn: Dublino non ha chiesto aiuti esterni, ha affermato al termine di un incontro con il ministro delle Finanze Brian Lenihan. Rehn ha invece spronato l'opposizione a sostenere il piano di risanamento previsto dal governo sul bilancio 2011, che prevede economie da 6 miliardi di euro, energiche per una popolazione di 4,5 milioni di abitanti.
Tuttavia i bond irlandesi oggi si sono indeboliti per l'11esimo giorno consecutivo, il ché si ripercuote in un aumento dei loro rendimenti - una misura che riflette la percezione di rischio dei mercati sulla solvibilità di un paese - saliti all'8,08 per cento sulle emissioni a 10 anni, 0,21 punti in più rispetto a ieri. In questo modo si è ulteriormente allargato il divario, o spread di rendimento tra bond irlandesi e gli equivalenti della Germania, i bund utilizzati come riferimento sulle emissioni nell'area euro. Oggi secondo Bloomberg ha raggiunto un nuovo picco a 553 punti base. In pratica, per trovare acquirenti un bond irlandese a 10 anni deve offrire 5,53 punti percentuali in più di rendimento rispetto ai bund equivalenti.
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