19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Settore zootecnico

Si conclude la campagna contro la peste bovina

FAO: «Con la fine delle attività sul campo la micidiale malattia sarà dichiarata ufficialmente debellata»

ROMA - L'impegno mondiale contro la peste bovina - una malattia infettiva a forte mortalità che colpisce i ruminanti - ha avuto i suoi frutti e con la cessazione di tutte le attività sul campo ad essa collegate, tra breve ne sarà annunciato il totale sradicamento.
Questa sarà la prima volta nella storia dell'umanità che una malattia animale sia stata del tutto debellata e solo la seconda, dopo il vaiolo nel 1980, che una malattia sia stata eliminata grazie agli sforzi compiuti dall'uomo.

La peste bovina non colpisce direttamente l'uomo, ma la sua capacità di causare in poco tempo massicce perdite di bovini e di altri tipi di animali ungulati (muniti di zoccoli, ndr) ha avuto per millenni effetti devastanti sul settore rurale, con code drammatiche di carestie e crisi economica dopo ogni grande epidemia.

«Il controllo e l'eliminazione della peste bovina sono sempre stati una priorità per l'organizzazione sin dall'inizio della sua missione per sconfiggere la fame e rafforzare la sicurezza alimentare mondiale», ha dichiarato il Direttore Generale della FAO, Jacques Diouf, rivolgendosi ai ministri, agli esperti di salute animale ed altri partner riuniti a Roma (13-14 ottobre) per il Simposio Mondiale per lo sradicamento della peste bovina.

«La malattia ha imperversato su Africa, Asia ed Europa per secoli, decimando milioni di capi di bestiame e causando miseria e carestia. Intorno al 1880 ha provocato perdite per un milione di capi di bestiame nella Russia europea ed in Europa centrale», ha detto Diouf.

Quando è penetrata in Africa, alla fine del diciannovesimo scolo, ha decimato milioni di capi di bestiame ed ha scatenato miseria e carestia. Si stima in conseguenza di quella specifica epidemia che circa un terzo della popolazione dell'Etiopia sia morta a causa della mancanza di cibo. L'ultimo focolaio di cui si abbia notizia risale al 2001 in Kenya.
Si prevede che per la metà del 2011, dopo che arriveranno all'Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) le ultime relazioni sullo status della malattia, con un documento ufficiale congiunto FAO/OIE dichiareranno la malattia ufficialmente debellata.

«Siamo sicuri che l'Assemblea Mondiale dei delegati OIE per il maggio 2011 riconoscerà ufficialmente le ultime relazioni sullo status della malattia così da dichiarare concluse quello stesso giorno tutte le procedure OIE per l'eliminazione della peste bovina. Il Programma OIE è stato lanciato nel 1989 ed è stato estremamente affidabile nel valutare la presenza o meno del virus in tutti i paesi del mondo. Dovrebbe servire da modello per future attività comuni per debellare altre malattie animali», ha dichiarato il Dr Bernard Vallat, Direttore Generale dell'OIE.

I partecipanti al Simposio hanno discusso di come capitalizzare l'esperienza fatta nel debellare la malattia ed estenderla alla lotta contro altre malattie, e analizzare quello che rimane da fare prima e dopo la dichiarazione finale di sradicamento della malattia.

Un impegno a livello mondiale
La FAO è stata promotrice di un impegno globale e coordinato per studiare le caratteristiche e la natura della peste bovina, aiutare i piccoli allevatori ed i servizi veterinari a riconoscere e tenere sotto controllo la malattia, sviluppare campagne di vaccinazioni e alla fine riuscire ad eliminare la malattia secondo le metodologie dell'OIE.
Questo impegno ha coinvolto un'ampia alleanza di partner internazionali come l'OIE, la IAEA (Agenzia internazionale per l'energia atomica) ed i donatori, sino al più recente Programma Mondiale di sradicamento della peste bovina (GREP l'acronimo inglese, ndr).
Il Programma è stato lanciato nel 1994 come meccanismo globale di coordinamento per consentire alla comunità internazionale di affrontare la peste bovina in modo congiunto, sistematico e organico. Il GREP è stata l'iniziativa decisiva di una campagna di ricerca scientifica, attività di sorveglianza sul campo e vaccinazioni a tappeto durata decenni.
«Il successo straordinario conseguito dal programma GREP non sarebbe stato possibile senza gli sforzi congiunti e determinati dei governi di tutti i paesi colpiti ed esposti alla malattia, senza l'Ufficio Interafricano per le risorse animali dell'Unione Africana e le organizzazioni regionali in Europa ed Asia, senza le agenzie donatrici», ha dichiarato Diouf.
Speciale gratitudine è stata espressa nei confronti dell'Unione europea ed altri grandi donatori, e dell'impegno generoso di tutti gli esperti e ricercatori delle istituzioni e delle agenzie di sviluppo bilaterali e multilaterali.
«Insieme abbiamo sconfitto la peste bovina. Insieme siamo più forti. Insieme sconfiggeremo la fame», ha concluso Diouf.

Una storia devastante
Causata da un virus, la peste bovina si propaga per contatto diretto o tramite materiali contaminati. Nel corso dei secoli ha ucciso milioni di bovini, di bufali, di yak e dei loro simili allo stato brado, con tassi di mortalità che sono arrivati a raggiungere il 100% del bestiame colpito.
Nel momento di maggior diffusione, negli anni '20, la malattia si estendeva dalla Scandinavia al Capo di Buona Speranza e dalle coste Atlantiche dell'Africa alle Filippine, con focolai epidemici segnalati anche in Brasile ed in Australia.
Agli inizi degli anni '80, la malattia era ancora saldamente radicata in tutto il mondo, con allarmanti epidemie nel sud dell'Asia, in Medio Oriente ed in Africa. In quegli stessi anni le perdite in Nigeria hanno raggiunto i 2 miliardi di dollari. Un'epidemia nel 1994 nel nord del Pakistan ha annientato più di 50.000 capi di bovini prima che la situazione fosse riportata sotto controllo con l'aiuto della FAO.