UE, nodi al pettine sul controllo dei conti
Manca l'accordo su automatismi sanzioni contro chi sgarra
BRUXELLES - Tutti d'accordo in Europa quando si tratta di affermare i principi di maggiori coordinamento e controllo nelle politiche di bilancio, ma ora che si arriva alla fase cruciale sul come far rispettare i parametri rafforzati sui conti i nodi vengono al pettine. Da una parte la Commissione europea, appoggiata da diversi paesi capeggiati dalla Germania che vuole creare meccanismi quasi automatici sulle sanzioni, scatterebbero rapidamente e più pesanti di prima, a carico di chi finisce fuori scala. Ma altri stati, tra cui la Francia, esplicitamente, e secondo indiscrezioni di stampa anche Italia e Belgio, non sarebbero favorevoli a questi automatismi. Domani dal commissario europeo agli Affari economici, Olli Renh sono attese le proposte di riforma di Bruxelles.
Ieri il problema delle divergenze di posizioni è stato ammesso dallo stesso presidente permanente dell'Ue, Herman Van Rompuy, al termine degli incontri della task force che presiede, composta anche da esponenti dei vari governi, che a sua volta lavora su questo versante. Un intesa di massima sarebbe stata raggiunta anche su questi automatismi, ma il presidente ha parlato di «notevoli convergenze», non ancora di accordo.
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