28 marzo 2024
Aggiornato 19:30
Il caso Fiat

Epifani: serve convergenza, basta stillicidi

Il leader della CGIL: «Nell'interesse dell'impresa, dei lavoratori e del paese»

TORINO - «Oggi si è aperto un nuovo scontro. Io da tempo vado dicendo che se fai un accordo escludendo il sindacato più rappresentativo e continui a mettergli le dita negli occhi non ti puoi stupire poi che il sindacato si difenda e reagisca». È il commento del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, sugli scioperi che si sono verificati allo stabilimento Fiat-Sevel di Val di Sangro. A margine del suo intervento alla festa nazionale del Pd, Epifani invita ancora una volta ad abbassare i toni: «Troviamo un modo di ricercare un terreno di convergenza perché farà bene a tutti, all'impresa, ai lavoratori e al paese».
«Se invece si continua in questo stillicidio di azioni e reazioni - prosegue il sindacalista - la mia sensazione è che non se ne esca». Epifani ha poi concluso: «Le imprese, Confindustria, Federmeccanica e la Fiat non possono essere quelle che fanno la predica agli altri e non vedono gli errori che stanno facendo».