12 ottobre 2025
Aggiornato 08:00
Subito interventi straordinari

Agricoltura: «tagliate» risorse per un miliardo di euro

CIA: due imprese su cinque «in rosso» e oltre 60 mila a rischio chiusura nel 2010

ROMA - In occasione dell’apertura della quinta Festa nazionale dell’agricoltura di Matera, promossa dalla Cia, il presidente Giuseppe Politi rinnova il grido d’allarme per il settore primario, sempre più abbandonato a se stesso. Ormai è piena emergenza: costi alle stelle, prezzi in caduta, redditi falcidiati. Occorrono immediate misure. Serve una nuova politica agraria. Indispensabile la Conferenza nazionale per delineare, con il concorso di tutti, un reale progetto che rilanci sviluppo e competitività. I problemi più urgenti saranno al centro della manifestazione nella «Città dei Sassi», che si chiuderà domenica prossima 12 settembre. Riparte la mobilitazione.

«Ormai è emergenza vera. L’agricoltura italiana, sempre più abbandonata a se stessa e priva di misure e politiche realmente efficaci, rischia il tracollo. Già quest’anno sono state tagliate risorse per un miliardo di euro e non abbiamo visto traccia di interventi a sostegno dei produttori. Dalla legge finanziaria all’ultima manovra anticrisi non si è riusciti a predisporre le azioni necessarie per fronteggiare una situazione drammatica, certamente la più difficile degli ultimi trent’anni. E tutto ciò mentre i costi produttivi, contributivi e burocratici sono saliti alle stelle, i prezzi sui campi sono in caduta verticale e i redditi hanno subito lo scorso anno un drastico colpo di scure: meno 21 per cento. Nel 2009 più di 50 mila imprese sono state costrette a cessare l’attività. Non solo. Due aziende su cinque hanno i conti ‘in rosso’ e più di 60 mila sono a rischio chiusura nel 2010. Uno scenario tragico. Per questo motivo chiediamo al governo subito fatti reali. E’ assurdo ignorare lo stato in cui si trova il settore primario. Una cosa è certa: la nostra mobilitazione riprenderà ancora più incisiva. Vogliamo attenzione, ma soprattutto una svolta nella politica agraria, anche in vista dei delicati appuntamenti europei e internazionali, a cominciare dalla riforma Pac post 2013». E’ quanto ha sostenuto oggi il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi nel corso della cerimonia inaugurale della quinta Festa nazionale dell’agricoltura a Matera che si concluderà domenica prossima 12 settembre.

«Attorno alle gravi difficoltà dell’agricoltura italiana -ha aggiunto Politi- c’è un assordante silenzio da parte del governo. Negli ultimi due anni si sono fatte soltanto tante belle promesse che, però, sono rimaste tali. E così gli agricoltori hanno visto aggravarsi sempre di più i loro già complessi problemi. Per di più il settore ha subito un taglio drastico di risorse e di misure indispensabili per continuare ad operare. E’ il caso dell’abolizione del ‘bonus gasolio’ per le serre e della mancata proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali, che è terminata lo scorso 31 luglio».

«Nelle campagne italiane -ha rimarcato il presidente della Cia- c’è un profondo malessere. Molti agricoltori producono in perdita e, quindi, corrono il pericolo di non stare più sul mercato. Tutti i comparti sono in grande affanno. Tuttavia, non si interviene. E in questo modo crescono l’indebitamento delle aziende e le sofferenze bancarie. La progressiva riduzione della superficie agricola mostra, inoltre, una pericolosa tendenza all’abbandono ed al degrado dell’ambiente rurale. Dal 2000 ad oggi l’agricoltura ha perso oltre 500 mila imprese. Solo 112 mila aziende hanno un conduttore giovane. Nella nostra agricoltura non vi è ricambio generazionale. Mentre le imprese agricole europee crescono in termini di competitività e redditività, quelle italiane rimangono drammaticamente al palo».

«Il settore -ha rilevato Politi- paga l’assenza di un’organica politica agraria. Per questo proponiamo la convocazione al più presto di una Conferenza nazionale sull’agricoltura e lo sviluppo rurale come sede per costruire insieme (istituzioni e rappresentanze) una nuova strategia che si ponga l’obiettivo di delineare un percorso di modernizzazione per la competitività delle imprese agricole e di riorganizzazione dell’intero sistema agroalimentare».
«Ecco perché -ha sostenuto il presidente della Cia- oggi rilanciamo con forza la nostra ‘campagna d’autunno’. Torneremo nuovamente in piazza. Chiediamo attenzione e soprattutto interventi straordinari a sostegno degli agricoltori, che in cinque anni hanno visto scendere i loro redditi di oltre il 36 per cento».

Tutti problemi che saranno al centro dei quattro giorni della Festa nazionale dell’agricoltura di Matera promossa dalla Cia. Incontri, convegni e dibattiti, che si alterneranno a momenti di spettacolo, di folklore e enogastronomia, permetteranno di focalizzare i nodi che oggi imbrigliano le imprese. Sotto i riflettori anche le questioni inerenti i giovani, le donne, gli anziani. Dalla «Città dei Sassi» uscirà ancora più forte l’impegno della Confederazione per garantire un futuro di certezza agli agricoltori che non possono continuare ad operare nella continua emergenza e tra ostacoli sempre più complessi.