3 maggio 2024
Aggiornato 10:30
Crisi e consumi

In Lombardia una ripresa «al risparmio»

Riducono le spese 3 famiglie lombarde ad alto reddito su 5 e quasi tutte le famiglie a basso reddito (81%). Rinunce soprattutto a Bergamo e Milano

MONZA - Per l’estate 2010 si fa fatica a far quadrare il bilancio: riducono le spese 3 famiglie lombarde ad alto reddito su 5 e la grande maggioranza di quelle a basso reddito (81%). Complessivamente poco più di 1 famiglia lombarda su 5 riesce a far quadrare il bilancio senza fare rinunce sui propri consumi e circa la metà si dice pronta a rinunciare in primo luogo alle spese legate tempo libero (54%), quindi riducono lo shopping di abbigliamento e calzature (51%) ed infine 3 su 10 le spese legate all’elettronica (36%) e ai beni durevoli (36%).

Tra chi fa rinunce nelle spese dedicate al tempo libero, il 61% dei lombardi ha ridotto le cene fuori casa, il 57% ha modificato le proprie vacanze, e da quest’anno si «taglia» anche sul fitness. L’11% è infatti disposto a far a meno della cura del proprio corpo e all’iscrizione in palestra (18%), «vizi» ritenuti insacrificabili fino allo scorso anno nonostante la crisi. Anche le spese alimentari sono oggetto di risparmio per il 21% dei lombardi. Scende, infatti, il numero delle famiglie lombarde che non è disposta a cambiare luogo per gli acquisti (passando dal 78% della scorsa estate all’attuale 63%), e chi cambia, lo fa perché in cerca di un risparmio consistente nei discount (14%) e supermercati (14%).

Se le famiglie a basso reddito per ridurre la spesa scelgono il discount (20%), le più abbienti preferiscono «andare a caccia» delle promozioni (27%). E gli anziani non sono i più «attenti» alla spesa abituale: sono i cinquantenni a dimostrarsi i meno «affezionati» al punto vendita (4 su 10 scelgono di orientarsi verso discount, supermercati, ipermercati e ambulanti) e i più sensibili alle «offerte»: il 63% ricerca tra gli scaffali i prodotti in promozione, i primi prezzi e i marchi a catena. I meno attenti sono gli under 35: il 64% dei giovani lombardi non cambia le proprie abitudini sul luogo dove fare la spesa. È quanto emerge dalla indagine «I consumi delle famiglie brianzole e lombarde», realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza in collaborazione con DigiCamere.

I risultati dell’indagine per provincia - Nell’estate 2010 circa 1 famiglia lombarda su 5 riesce a far quadrare il bilancio senza fare rinunce sui propri consumi. Sono a Bergamo e a Milano i lombardi più propensi a modificare le proprie abitudini di consumo per risparmiare: rispettivamente «solo» il 18% ed il 21% non «rivede» il budget familiare. A Varese invece la percentuale più alta di famiglie che non riduce alcuna voce di spesa per far quadrare il bilancio (29%). A Monza e Brianza si fa a meno delle cene fuori casa (73%) e a Varese di viaggi e vacanze (74%). E nella spesa abituale i milanesi cercano il risparmio ricercando i primi prezzi e le promozioni (53%) mentre 1 famiglia brianzola su 4 sceglie i prodotti a marchio della catena.