Befera: contro l'evasione fiscale serve un cambio culturale
Il Direttore generale dell'Agenzia delle entrate a «Il Sole 24 ore» dopo che il quotidiano aveva parlato del rischio della percezione di un «fisco-nemico»
MILANO - La strategia di recupero del'evasione fiscale «in linea con la politica fiscale degli altri Paesi europei, inizia a fornire i risultati attesi». E' quanto scrive a Il Sole 24 ore Attilio Befera, direttore generale dell'Agenzia delle entrate, dopo che il quotidiano aveva parlato del rischio della percezione di un «fisco-nemico» proprio per le iniziative e agli annunci anti-evasione. «Piuttosto, quello che ancora non si afferma - aggiunge Attilio Befera - è il cambiamento del modello culturale che ha favorito l'evasione e non solo».
«Quando - aggiunge - leggo in un'intervista che tutto quello che si possiede, anche il proprio cane, è intestato a una società per limitare i danni patrimoniali che potrebbero essere causati e forse, questo lo dico io, per ridurre il proprio obbligo fiscale, capisco che qualcosa ancora non funziona. Le società di capitali - mette in evidenza - sono state create tanti anni fa per consentire una limitazione di responsabilità patrimoniale a fronte di un rischio di impresa. Quale rischio di impresa possa sostenere un cane per me è un mistero».
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