Tagli alla scuola, a settembre 20mila precari disoccupati
Le stime della rivista Tuttoscuola: «Nel 2009 furono 6mila. Pesano 12mila sovrannumerari»
ROMA - Secondo una stima della rivista Tuttoscuola saranno almeno 15-20 mila i docenti precari della scuola che per effetto dei tagli imposti agli organici dal governo non si vedranno confermata la supplenza annuale o fino al termine delle lezioni: per loro non rimarrà che sperare nelle cosiddette supplenze brevi, assegnabili dai presidi per periodi ridotti a seguito di malattia o dell'aspettativa usufruita dal personale di ruolo, o nell'accesso alle indennità ed ai contratti di 'disponibilità', previste dal decreto salva-precari e di cui lo scorso anno usufruirono (assieme ai non docenti) oltre 20mila precari.
L'ANALISI DI TUTTOSCUOLA - Dopo aver ricordato che nell'a.s. appena terminati, rispetto al 2008-2009, il decremento di cattedre «era stato di sole 13.880 unità» in buona parte ricompensate dalle 8mila nomine in ruolo e che quindi «i precari rimasti senza nomina furono poco meno di 6mila, in qualche modo recuperati dal decreto salva-precari», Tuttoscuola oggi si sofferma sul fatto che a settembre quel tetto verrà ampiamente superato.
«È impensabile - scrive la rivista - che le 117.285 nomine insperate dell'anno scorso vengano confermate quest'anno, a causa di almeno tre ordini di fattori. L'organico di diritto è diminuito complessivamente di ulteriori 19.323 unità, riducendo il numero di posti vacanti e di quelli disponibili anche di durata annua».
Considerando che una «quota di quei posti di sostegno non in organico di diritto è stata stabilizzata nella misura di oltre 5mila unità», ma anche che «dopo i trasferimenti sono rimasti senza sede circa 12mila docenti di ruolo (in sovrannumero) che dovranno essere utilizzati con priorità sui posti vacanti e disponibili», per i precari della scuola i conti rimangono ampiamente in negativo.
«Si può stimare - continua la rivista specializzata - che, alla fine, di posti disponibili per le nomine di docenti precari con contratto a tempo determinato potrebbero essere almeno 25-30 mila meno dell'anno scorso (circa 90mila in tutto), compensati dai 10mila posti destinati alle nomine in ruolo. I docenti precari a rischio di non avere confermato il posto potrebbero, dunque, essere almeno 15 e 20 mila. Non pochi».
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