20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
A Giugno cala la produzione industriale

Monito Bce, la mini-ripresa rallenta

Per Francoforte i motivi della frenata sono la disoccupazione e i cattivi bilanci aziendali: «Ora misure aggiuntive e riforme strutturali»

FRANCOFORTE - La ripresa economica accelera nell'area euro: nel secondo trimestre si è assistito a un «rafforzamento» dell'attività» e «per il terzo si delinea un quadro migliore delle aspettative». Tuttavia, nel suo ultimo bollettino mensile la Banca centrale europea mantiene un atteggiamento molto prudente sulle prospettive di ripresa dei prossimi mesi, avvertendo che dietro l'angolo ci sono possibili rallentamenti, a riflesso delle manovre di austerità sui conti pubblici avviate dai governi dell'area e dall'alta disoccupazione. «Il Consiglio direttivo seguita ad attendersi un ritmo di crescita economica moderato e ancora discontinuo nell'area, a fronte di incertezza». Intanto l'inflazione non crea allarmi: si manterrà «moderata» nel medio periodo e in questo quadro la Bce continua a giudicare «adeguati» gli attuali livelli dei tassi di interesse, confermati la scorsa settimana al minimo storico dell'1 per cento.

Rischi da disoccupazione e bilanci aziendali - Il bollettino di oggi ricalca come di consueto le valutazioni offerte dal presidente della Bce, Jean-Claude Trichet una settimana fa al termine della riunione del direttorio. Allora, illustrando questa recente accelerazione dell'economia, Trichet aveva evitato le euforie avvertendo: «non cantiamo certo vittoria». L'accelerazione potrebbe infatti riflettere fattori temporanei, mentre in prospettiva altri fattori potrebbero avere un effetto opposto. «Ci si attende che la ripresa dell'attività sia frenata dal processo di aggiustamento dei bilanci in corso in diversi settori - prosegue il bollettino - e dalle prospettive per il mercato del lavoro».

Guardando al mercato del lavoro, la Bce rileva alcune indicazioni in parte incoraggianti. La disoccupazione, al 10 per cento nell'area euro a giugno per il quinto mese consecutivo, resta ai massimi dal lancio della divisa unica. Ma dopo gli incrementi del 2009 nel primo trimestre si è stabilizzata «segnando un notevole miglioramento rispetto alle dinamiche fortemente negative registrate in precedenza». Infine la Bce ribadisce i forti richiami ai governi «sull'urgente necessità» di impegnarsi nel risanamento dei conti pubblici, con misure «credibili» che facciano leva sulla riduzione della spesa. Inoltre i risanamenti dei conti vanno accompagnati da riforme strutturali volte a rafforzare le economie.

Battuta d'arresto a giugno dell'industria nell'area euro: dopo quattro mesi consecutivi in crescita la produzione è diminuita dello 0,1 per cento, secondo quanto riferito da Eurostat che domani pubblicherà una prima stima sul Pil del secondo trimestre. Il paragone su base annua resta positivo, con un più 8,2 per cento. Sull'insieme dell'Unione europea a 27 a giugno la produzione dell'industria è rimasta stabile rispetto al mese precedente, con un più 7,7 per cento su base annua.
Tornando all'area euro, la debolezza generale risente di un calo dello 0,9 per cento sulla produzione di beni di consumo durevoli, laddove quelli non durevoli hanno limitato il calo allo 0,1 per cento. I beni intermedi hanno segnato un aumento dello 0,6 per cento rispetto al mese precedente, prosegue Eurostat, i beni strumentali dello 0,2 per cento e la produzione di energia è cresciuta dello 0,3 per cento.