Cina, un altro apparente suicidio a Foxconn
Il mega contractor che produce per Apple, Dell, HP, Nokia e Sony
GUANGZHOU - Un altro caso di presunto suicidio a Foxconn, il mega contractor cinese, controllato da una società di Taiwan, che produce per molti giganti industriali occidentali. La vittima è un giovane operaio, uno studente 19enne di un istituto tecnico che aveva ottenuto un contratto stagionale per l'estate; ma era stato rapidamente licenziato, il 7 luglio scorso a poco più di una settimana dal suo arrivo, il 28 giugno. Secondo quanto riferito dai media cinesi il decesso è avvenuto ieri mattina, mentre il corpo del ragazzo, di cui si conosce solo il soprannome, Liu, è stato rinvenuto dopo una caduta dal dormitorio di sei piani dove alloggiava. Da settimane altri casi di suicidi a Foxconn hanno sollevato polemiche sulle condizioni di lavoro tra i dipendenti.
Secondo la divisione che lo aveva assunto, la Chmimei Innolux, che fabbrica monitor a cristalli liquidi, Liu era stato licenziato perché non si era presentato al posto di lavoro per diversi giorni. L'azienda ha inoltre affermato di aver cercato di farlo rientrare alla sua residenza di origine, nella grande isola meridionale cinese di Dongfang.
Ma la questione potrebbe reinnescare polemiche sulle condizioni di lavoro in questo gigante dell'outsourcing, dove negli ultimi mesi si sono contati almeno altri 13 casi di suicidi o tentativi di suicidio tra i dipendenti. Foxconn, controllata dalla Hon Hai precision Industry di Taiwan, è un colosso con centinaia di migliaia di dipendenti che produce per conto di gruppi quali Apple, Dell, Hewlett-Packard, Nokia e Sony. La questione aveva innescato diverse manifestazioni di protesta nei mesi scorsi da parte di gruppi di dipendenti del contractor cinese.
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