29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Errani: «Le Regioni non sono spaccate»

La manovra martedì in Aula

Testo blindato pronto per la fiducia che sarà votata giovedì. Nessun spazio per modifiche neanche a Montecitorio

ROMA - La manovra approderà nell'Assemblea di palazzo Madama martedì e sarà approvata giovedì con voto di fiducia. Il provvedimento arriva in Assemblea di fatto già blindato - il maxiemendamento del governo dovrebbe recepire il testo della commissione - cosa che rende vana la presentazione di nuovi emendamenti per l'Aula da parte dei senatori (il termine scade oggi pomeriggio alle 19). Nessun spazio per modifiche neanche a Montecitorio, dove il decreto sarà in Aula dal 26 luglio.

Dai tagli alle Regioni alle novità sulle pensioni, sulle invalidità civili, sulla scuola e i 'certificati verdi', dal pacchetto fiscale per le imprese alla stangata sulle assicurazioni, dalla proroga della sospensione del pagamento delle rate per le popolazioni abruzzesi al rinvio per il versamento delle multe per le quote latte: sono molte le modifiche apportate alla manovra dalla commissione Bilancio del Senato che dopo un lungo e tormentato iter - con numerosi dietrofront del governo dallo stop al requisito dei 40 anni di contributi per andare in pensione alla velocizzazione dei processi civili - ha licenziato venerdì sera il testo per l'Aula.

Intanto dopo la rottura dei rapporti con il Governo i governatori leghisti di Piemonte e Lega, Roberto Cota e Luca Zaia, rompono il fronte finora compatto dei presidenti di Regione: non rimetteranno allo Stato le competenze delegate per l'impossibilità economica di attuarle a causa dei nuovi tagli come, invece, Errani, Formigoni, Vendola e gli altri governatori di centrodestra e centrosinistra sono intenzionati a fare.

Ma per il presidente della conferenza delle Regioni Vasco Errani, che riunirà nuovamente i governatori mercoledì, «la posizione sulla manovra è compatta: così com'è è insostenibile e quindi lancio ancora un appello al premier e al governo perchè cambino i pesi della manovra sulle regioni».

E non è solo quello delle Regioni il fronte di protesta per la manovra ancora caldo. Ai Governatori stanno per aggiungersi i diplomatici: per il 26 luglio, infatti, è stato proclamato lo sciopero dei dipendenti della Farnesina contro i tagli della manovra. Pronto a una nuova mobilitazione anche il comparto sicurezza. Il Sap, sindacato autonomo di polizia, chiede al governo, dopo il fondo di 160 milioni, un ulteriore sforzo per gli assegni di funzione, il trattamento economico da ispettore superiore dopo 10 anni di permanenza nella qualifica di ispettore capo e per il trattamento economico di fine rapporto.