Disabili, marcia indietro del Governo
Salta innalzamento della soglia all'85% per le pensioni d'invalidità. Resterà al 74%
ROMA - Dopo le dure proteste delle associazioni che rappresentano i disabili contro le norme contenute in manovra, il governo fa marcia indietro e annuncia attraverso il relatore Antonio Azzollini (Pdl) che la norma che alza dal 74 all'85% la soglia di invalidità per poter ottenere il relativo assegno sarà cancellata. L'emendamento arriverà già questa sera in commissione Bilancio del Senato alla vigilia della protesta delle associazioni alla quale avevano aderito anche i partiti di opposizione e alcuni sindacati come la Cgil e la Cisl.
Dal testo della manovra, ha spiegato Azzollini, sarà completamente eliminata la norma che alzava la soglia di invalidità per poter percepire l'assegno. Nulla di fatto, quindi, anche per l'emendamento dello stesso relatore che lasciava invariato l'innalzamento della soglia all'85% ma escludeva le patologie più gravi, come la cecità, la perdita totale del linguaggio, il sordomutismo, le cardiopatie e le paresi.
Per la Cgil la misura era «sbagliata ed iniqua» perchè «colpisce i più deboli, quelli che non vengono mai ascoltati al telefono dal presidente del Consiglio». Norme «sbagliate», spiega il segretario confederale Fulvio Fammoni, «che si vuole approvare attraverso il voto di fiducia. Norme che discriminano e che saranno ricordate come il più grave intervento verso i disabili e le loro famiglie».
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