28 agosto 2025
Aggiornato 12:00
La manovra

Regioni: restituiremo le competenze allo Stato

Il Governatori votano documento: «Fitto ci convochi. Le riconsegnamo»

ROMA - La Conferenza delle Regioni «denuncia gli effetti della manovra economica che comporterà l'impossibilità di gestire le competenze trasferite» dalla legge Bassanini sul decentramento «con drammatiche ricadute sui settori di rilevante importanza per i cittadini e le imprese (trasporto pubblico locale, mercato del lavoro, polizia amministrativa, incentivi alle imprese, protezione civile, servizio mareografico, demanio idrico, salute umana, invalidi civili, opere pubbliche, agricoltura, viabilità e ambiente), al fine di restituire le relative deleghe». Lo si legge nel documento votato «all'unanimità» dal parlamentino dei governatori.

«IL GOVERNO CI CONVOCHI» - La Conferenza delle Regioni chiede quindi «con urgenza al ministro per i Rapporti con le Regioni la convocazione di una Conferenza straordinaria Stato-Regioni: per sancire l'accordo per la riconsegna delle deleghe e delle competenze amministrative definanziate con la presente manovra, non consentendo alle Regioni di esercitarle; per la ricognizione riguardo ai Fondi FAS e dei Fondi comunitari ai fini di una piena utilizzazione di tali risorse; per la costruzione di modalità più equilibrate nella definizione degli obiettivi finali di spesa in relazione al patto di stabilita».

ERRANI - Nel documento inoltre la richiesta, come aveva anticipato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, durante una conferenza stampa, di un «incontro con i Presidenti di Camera e Senato e con il Presidente del Consiglio per illustrare le gravi ripercussioni che la manovra comporterà per l'intero Paese e per la tutela di diritti fondamentali, previsti dalla Costituzione, per poi dare una doverosa informazione al Presidente della Repubblica».