27 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Crisi del gas

Gazprom: con la Bielorussia non sarà una lunga crisi

Le rassicurazioni dell'azienda all'UE. Stamattina avviata la riduzione delle forniture russe verso Minsk

MOSCA - L'Europa non deve temere per il nuovo braccio di ferro sul gas ingaggiato da Gazprom con la Bielorussia. La rassicurazione arriva da una fonte vicina al colosso russo del metano, citata da Interfax, a riduzione del flusso di metano verso la Bielorussia avviata da un paio d'ore, con un taglio del 15% che Gazprom conta possa essere sufficiente a convincere Minsk a trovare un accordo.

All'orizzonte non c'è nulla di simile alla crisi con l'Ucraina, dice la fonte. Perchè la società bielorussa del gas «Beltrangaz non ha paragonabili margini di manovra», argomenta, e perchè il sistema bielorusso non permette di «ridistribuire le risorse all'interno della rete nazionale», ovvero non permette di sottrarre e stoccare volumi di metano da usare in caso di taglio completo delle forniture. «Saranno costretti a trovare un accordo, e in fretta», conclude la fonte.

Intanto Gazprom ha cominciato alle 8 italiane a ridurre il flusso del gas verso la Bielorussia. Per ora si tratta di una diminuzione del 15%, ma in assenza di un accordo il taglio delle consegne proseguirà per arrivare «gradualmente all'85%» ha detto il numero uno del gruppo russo, Aleksej Miller.

Gazprom afferma che Minsk le deve 200 milioni di dollari per il gas fornito da inizio anno, mentre la Bielorussia sostiene che è Mosca a doverle 200 milioni di dollari per il transito di gas verso l'Europa. Da anni il gruppo russo ha problemi per i pagamento degli arretrati da parte della Bielorussia e l'ha minacciata ripetutamente di ridurre le forniture in caso di mancato pagamento. La vertenza è seguita da vicino dai clienti europei di Gazprom, che temono l'interruzione delle forniture, dato che il 20% dell'import di gas dalla Russia transita dalla Bielorussia. Il resto passa dall'Ucraina.