18 aprile 2024
Aggiornato 23:00
La crisi

BCE: Europa a rischio con ripresa sempre più incerta

L’andamento negativo delle borse non aiuta l’economia reale

FRANCOFORTE - Per la Banca Centrale Europea non si vedono ancora segnali chiari di uscita dalla crisi. La situazione è ancora in bilico, con forze contrastanti che minano il recupero dell’economia europea. Per la BCE, infatti, è in corso una ripresa moderata nell’area dell’ euro, ma con elevati elementi di incertezza.
Pesano diversi fattori di rischio, tra cui le rinnovate tensioni dei mercati finanziari da cui si potrebbe innescare «una spirale negativa» con l'economia reale a causa dell'effetto deprimente sui livelli di fiducia. Anche per questo è «essenziale» risanare i conti pubblici: aiuterà a ripristinare la fiducia. In ogni caso al momento «gli ultimi dati confermano che la ripresa economica è proseguita nell'area euro», osserva l'istituzione nel suo ultimo bollettino mensile, pubblicato a una settimana dalla decisione di confermare nuovamente il costo del danaro al minimo storico dell'1 per cento.

La Bce si attende «pressioni inflazionistiche contenute nel medio termine», riporta l'editoriale del bollettino, e che «la stabilità dei prezzi sia preservata nel medio periodo. In questo quadro «l'attuale livello dei tassi resta adeguato».

Quanto alle prospettive di ripresa, secondo la Bce l'insieme di rischi positivi e negativi resta «bilanciato». L'economia mondiale e il commercio internazionale potrebbero recuperare più del previsto, stimolando così l'export di Eurolandia. Ma all'opposto, tra i fattori che potrebbero frenare la ripresa «persistono i timori di rinnovate tensioni in alcuni segmenti dei mercati finanziari». E nel capitolo dedicato agli andamenti economici e monetari la Bce mette in guardia dai rischi di «una spirale negativa tra l'economia reale e il settore finanziario, più marcata o prolungata del previsto» a seguito delle rinnovate tensioni dei mercati e ai loro «conseguenti effetti avversi sulla fiducia». In questo quadro è «essenziale» che i governi procedano senza indugio a risanare i conti pubblici, perché così facendo si può ristabilire il generale clima di fiducia.