Il giudizio della Commissione europea sull'Italia
Olli Rehn: «Per ora non sono necessari nuovi passi per la procedura di deficit eccessivo»
BRUXELLES - La Commissione europea «considera che per il momento non sono necessari ulteriori passi nella procedura di deficit eccessivo aperta per l'Italia», e non raccomanderà, quindi, ulteriori misure al Consiglio Ue, anche se «continuerà a monitorare strettamente gli sviluppi dei conti pubblici in Italia», come prevedono il Trattato Ue e il Patto di stabilità. Lo si legge nel documento adottato oggi a Strasburgo dalla Commissione sulla situazione in 12 paesi sottoposti alla procedura di deficit eccessivo.
«Quello dell'Italia - ha detto il commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, durante una conferenza stampa nel pomeriggio a Strasburgo - è un caso diverso da tutti gli altri, perché l'Italia è entrata nella crisi con un livello di debito pubblico particolarmente elevato, ma il governo, diversamente dalla maggior parte degli altri paesi, non ha effettuato manovre di stimolo economico. Ha senso che l'Italia intensifichi i suoi sforzi di consolidamento di bilancio dal prossimo anno, confermando per quest'anno l'obiettivo di portare il deficit al 5% (dal 5,3% del 2009, ndr)». Rehn ha riconosciuto che «uno sforzo aggiuntivo di consolidamento» è stato compiuto con le «nuove misure per il 2001-2012», previste dalla manovra adottata col decreto del 25 maggio. Secondo il commissario, «le dimensioni di queste misure sembrano appropriate» allo sforzo richiesto, anche se si tratta di un giudizio dato «con riserva» perché la manovra è ancora allo studio di Bruxelles.
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