28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
La manovra

Regioni: ricadute pesanti su famiglie e imprese

«Con il taglio dei trasferimenti per 4,5 mld a rischio servizi e investimenti»

ROMA - I tagli alle Regioni avranno «ricadute pesanti su cittadini e imprese». Ad affermarlo il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, in conferenza stampa dopo una riunione straordinaria sulla manovra. La riduzione dei trasferimenti necessari per finanziare integralmente le funzioni pubbliche attribuite alle Regioni appare «di sicuro contrasto con la Costituzione», si legge nel documento firmato all'unanimità dai governatori.

«Il taglio dei trasferimenti a qualunque titolo spettanti per 4 miliardi per il 2011 e 4,5 miliardi a decorrere dall'anno 2012 cancella - prosegue il documento - quasi tutti i trasferimenti per funzioni statali. La soppressione dei trasferimenti comporta l'impossibilità di esercitarle interrompendo pertanto le funzioni tra cui viabilità e trasporto pubblico locale, trasporto ferroviario, edilizia residenziale e opere pubbliche, incentivi alle imprese e mercato del lavoro, agricoltura e ambiente».

«Voi capite quali ricadute ci potranno essere sui cittadini, le imprese e il federalismo fiscale», ha sottolineato Errani, il quale ha ricordato che è stato «violato il patto sugli ammortizzatori sociali» e che sulla sanità «ribadiamo che il patto scritto in manovra viene toccato e non salvaguardato come dice invece il governo perché la manovra farmaceutica è di fatto una riduzione del fondo».

«La manovra - si legge nel ancora nel documento - preclude l'esercizio di molte delle funzioni di competenza regionale di assoluta sensibilità sociale ed economica, nonché qualsiasi azione anticiclica e di sviluppo del proprio territorio, inibendo tutte le politiche d'investimento».