25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Caro benzina

La verde sale oltre 1,40. Polemiche petrolieri-consumatori

Adusbef: «Un pieno costa 176 euro in più l'anno». Unione Petrolifera: «No a teoremi accusatori»

ROMA - Ancora polemiche sul prezzo della benzina che continua a salire. Oggi altri aggiustamenti al rialzo per i prezzi dei carburanti, con una media di 1,408 euro al litro. I petrolieri respingono «i teoremi accusatori» dei consumatori: i prezzi della verde e del diesel in linea con gli andamenti internazionali. Anzi ad aprile sono stati sotto la media Ue e se c'è un differenziale con l'Europa, questo è dovuto ai problemi strutturali della rete troppo frammentata.

I consumatori parlano però di aumenti ingiustificati anche alla luce delle quotazioni del greggio: gli automobilisti italiani pagano il pieno 176 euro in più all'anno con un sovrapprezzo di 7 centesimi al litro. Il governo intanto invita le regioni a condividere il percorso di riforma che vedrà i primi interventi concreti, ha annunciato il sottosegretario Stefano Saglia, con la legge sulla concorrenza a fine giugno.

Unione Petrolifera - Con i consumi italiani in forte contrazione - nel 2009 la benzina ha toccato il livello più basso degli ultimi 20 anni - i prezzi della benzina in Italia non hanno alcuna «doppia velocità» e sono in linea con «gli andamenti dei mercati internazionali», precisa il presidente dell'Unione petrolifera, Pasquale De Vita, nel corso dell'assemblea annuale. «Le dinamiche dei prezzi interni sono legate indissolubilmente a quelle dei mercati internazionali, il famoso Platts, che sono estremamente volatili. È normale quindi che i prezzi presentino oscillazioni frequenti», afferma De Vita. «Eurostat - aggiunge - ha inoltre certificato come ad aprile, mese in cui non sono certo mancate le polemiche, i prezzi di carburanti e lubrificanti in Italia sono aumentati del 15% contro il 20% della media europea, l'unico comparto che ha mostrato incrementi inferiori a quelli europei».

Non ci stanno le associazioni dei consumatori: alle quotazioni attuali del greggio, dicono, la verde sopra 1,40 euro a litro è ingiustificata. Per l'Adoc «l'Italia è tra i paesi europei dove la benzina costa di più, con una maggiorazione del 2,1% rispetto alla media dei paesi della zona euro». Il percorso intrapreso dal governo per riformare tutta la rete di distribuzione intanto dovrebbe andare avanti con l'obiettivo ambizioso di azzerare in tre anni lo stacco con l'Ue. «Non esiste un decreto legge - ha detto Saglia - che abbassi il prezzo della benzina. Il nostro percorso sarà di interventi legislativi o amministrativi e i primi saranno nella legge sulla concorrenza e intendiamo presentare a fine giungo. In un triennio ci sarà la risposta ai consumatori con un azzeramento dello stacco con l'Ue». Ma Saglia chiede alle regioni di collaborare: «Questa riforma se non sarà condivisa dalle Regioni passo passo non si potrà fare».