Riforma del lavoro in Spagna, niente accordo governo-parti sociali
Ora il rischio è lo sciopero generale. Zapatero presenterà il testo separatamente
MADRID - Nonostante una maratona negoziale di undici ore, si è conclusa con un nulla di fatto la trattativa fra governo spagnolo, Confindustria e sindacati per la riforma del mercato del lavoro: principale ostacolo è la regolamentazione dei licenziamenti e i relativi indennizzi.
Secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo El Pais, ora il governo del premier socialista José Luis Rodriguez Zapatero si riunirà separatamente con le parti sociali per presentare loro il testo del decreto che prevede di approvare la settimana prossima.
Tuttavia il mancato accordo tra le parti e l'obbligo per l'esecutivo di dover procedere per decreto non garantisce al provvedimento la maggioranza in Parlamento: per questo verranno avviate delle consultazioni con le diverse forze politiche per poter assicurare al decreto di riforma un sostegno sufficiente.
SCIOPERO GENERALE - Sullo sfondo di questa trattativa fra il governo socialista e le parti sociali c'è la minaccia da parte dei sindacati di uno sciopero generale per la fine di giugno. Secondo quanto riferito oggi dal responsabile comunicazione del sindacato Comisiones Obreras (Cc.Oo), Fernando Lezcano, i sindacati decideranno se convocarlo o meno dopo aver esaminato il documento definitivo sulla riforma, che il governo si è impegnato a fornire entro domani.
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